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DIRITTO ALLO STUDIO, L’UNICAL RAGGIUNGE IL 100% NELLA COPERTURA DELLE BORSE
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UN RISULTATO STORICO PER L’ATENEO: FINO A QUATTRO ANNI FA SOLO IL 37% DEGLI IDONEI RIUSCIVA A OTTENERE REALMENTE LA BORSA. LE RISORSE DISPONIBILI HANNO VISTO UN AUMENTO SUPERIORE AL 170%

Porta la data del 30 aprile 2018 il decreto firmato dal prorettore delegato al Centro Residenziale Luigi Filice che modifica lo status di 3280 studenti i quali, per l’anno accademico 2017/18, da idonei non beneficiari di borsa di studio divengono beneficiari. È un risultato storico per l’Università della Calabria che porta per la prima volta, nella sua storia recente, al 100% l’indice di copertura delle borse, concedendo a tutti i suoi studenti il pieno godimento del diritto allo studio.

I trend degli ultimi 5 anni accademici

È interessante osservare che il numero degli idonei, che presentava un massimo di quasi 6000 studenti nell’A.A. 2013/14, ha avuto una sostanziale riduzione nell’A.A. 2015/16 a causa dell’introduzione del nuovo metodo di calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). L’ateneo ha reagito con coraggio, portando ai massimi di legge l’indicatore economico per l’accesso alle borse, come nella maggior parte degli atenei e delle regioni italiane, per essere il più inclusivi possibile.

Nell’attuale anno accademico gli idonei sono poco meno di 6000, tornando sostanzialmente ai valori del 2013/14.

La nota dolente è sempre stata la frazione di studenti che effettivamente fruiva della borsa, dal momento che le risorse non erano sufficienti per soddisfare l’intera platea degli aventi diritto.

Gli anni 2013/14 e 2014/15 sono stati caratterizzati da indici di copertura (frazione di beneficiari su idonei) inferiori al 40%, un dato che poneva l’Ateneo calabrese nelle posizioni più basse a livello nazionale.

La chiave di volta è stata quella di agire sull’intercettazione dei fondi necessari dal momento che, come è possibile osservare dal grafico, le risorse complessivamente destinate alle borse di studio sono passate da poco più di 7,5 milioni di euro degli anni accademici 2013/14 e 2014/15 a quasi 20,5 milioni nel 2017/18, con un incremento superiore al 170%.

La strategia posta in essere

Un risultato così straordinario è frutto di una visione chiara e del lavoro sinergico di diversi attori, la governance di Ateneo, guidata dal rettore Crisci, la politica regionale, gli studenti. Anzitutto si è agito sulle leve che determinano la componente premiale con cui la Calabria riesce a drenare risorse dal fondo integrativo statale (FIS), ripartito dal MIUR. Il Centro Residenziale ha fatto la sua parte rendendo più efficienti le proprie procedure e concertando con la Regione Calabria un piano che consentisse di impiegare risorse del POR per incrementare la componente di spesa propria della Regione.

Numerose riunioni tecniche tra il rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci con il Presidente Oliverio, il dirigente alla Programmazione Nazionale e Comunitaria e la dirigente all’Alta Formazione e Università hanno consentito di stimare gli importi necessari e gli impatti sul sistema di ripartizione italiano.

Contemporaneamente, una forte azione nazionale di lobbying insieme agli altri enti per il diritto allo studio, raggruppati nell’associazione Andisu, ha contribuito a rendere possibile l’incremento del fondo nazionale di circa il 20% e, più recentemente, alla modifica del criterio di riparto (decreto interministeriale 11 ottobre 2017 numero 798): finalmente la parte prevalente del fondo attribuito alle Regioni (FIS) dipende dal fabbisogno e una parte meno rilevante è attribuita con criteri premiali, alla quale l’Unical riesce comunque ad accedere.

Ma il processo di adeguamento introdotto dal summenzionato decreto è lento, dal momento che impiega i parametri degli ultimi tre anni accademici. Una ulteriore forte intesa tra il sistema universitario regionale e la Regione Calabria, con uno stanziamento straordinario a valere sui fondi PAC, ha colmato il gap temporale necessario per l’allineamento del nuovo sistema, con una misura triennale a scalare per complessivi 10 milioni di euro, di cui 5 sono stati già utilizzati per il corrente anno accademico.

Le prospettive del Centro Residenziale

«La priorità è consolidare il risultato ottenuto nei prossimi anni accademici – dichiara il prorettore Luigi Filice – poiché il sistema delle borse evolve dinamicamente e non bisogna abbassare la guardia. Sono comunque fiducioso, sia per la rete di relazioni istituzionali intessute che per la squadra che ho il privilegio di avere: il personale del Centro Residenziale, a cominciare dal coach (il direttore Fulvio Scarpelli), è un esempio di motivazione e competenza».

«Per il resto, le principali direttrici di sviluppo del Centro per i prossimi anni accademici – dice ancora Filice  ­– riguardano  il miglioramento della qualità percepita dei servizi offerti, che misuriamo ogni anno con una survey presso gli studenti, l’accesso allo sport per tutti, ritenendone la pratica un’attività formativa a tutti gli effetti e, infine, il completamento del piano delle residenze: abbiamo ormai solo strutture di proprietà e restano da completare i circa 500 posti alloggio del quartiere Rocchi. Il progetto è di consentire alle famiglie che lo vorranno di prenotare un alloggio nel campus per i propri figli, indipendentemente dall’ottenimento o meno della borsa di studio. Già per il bando 2018/19 stiamo studiando, sebbene in piccolo, di introdurre questa novità. L’auspicio è di poter consegnare ai miei studenti, anche parzialmente, gli alloggi di Rocchi prima di concludere la mia straordinaria esperienza di prorettore delegato al Centro Residenziale».

 

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