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SFERRA TRE FENDENTI AL TITOLARE DI UN BAR PER FUTILI MOTIVI
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I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno tratto in arresto un cittadino albanese di 21 anni responsabile del reato di tentato omicidio.

Nello specifico nel primo pomeriggio di ieri presso un bar di Rocca Imperiale il titolare dello stesso invitava l’ultimo cliente, un albanese residente a Piacenza, ma di fatto domiciliato a Rocca Imperiale, che si intratteneva nel bagno dell’esercizio commerciale, ad affrettare le sue operazioni perché doveva chiudere. Uscito dal bagno il 21 enne, senza alcun valido motivo e in maniera del tutto inaspettata, aggrediva con un grosso coltello da cucina il titolare, un 28enne del posto ben conosciuto per la sua attività commerciale portata avanti da diverso tempo, attingendolo alle spalle e precisamente alla schiena e agli arti superiori.

Le grida del ferito attiravano l’attenzione di alcuni passanti presenti davanti al Bar, che entravano immediatamente per vedere cosa succedesse e qui trovavano il titolare a terra riverso in una pozza di sangue e l’albanese ancora col coltello in mano che tentava di colpirlo nuovamente, ma veniva fermato da un suo connazionale con lui presente e successivamente anche dalla gente giunta sul posto. Il ferito veniva soccorso e portato al vicino pronto soccorso di Policoro, mentre sul luogo dell’aggressione giungevano i Carabinieri della Stazione di Rocca Imperiale. Subito i militari escutevano a sommarie informazioni i testimoni che avevano assistito alla scena e visionavano delle immagini di videosorveglianza presenti nelle zone circostanti, risalendo all’identità dell’aggressore, che nel frattempo era fuggito in direzione dei binari della linea ferroviaria jonica. Sopraggiungevano altri militari di rinforzo per la battuta di ricerca e dopo poco il fuggitivo veniva rintracciato e fermato sulla s.s. 106 radd. in località San Nicola di Rocca Imperiale, che tentava, alla vista dei Carabinieri, di nascondersi nella vegetazione presente a bordo strada. Veniva immediatamente eseguita sullo stesso una perquisizione personale che dava esito positivo venendogli trovato nella tasca del giaccone un lungo cacciavite a stella, di cui il fermato non ne sapeva giustificare il possesso. Inoltre sia il giaccone, sia il pantalone che indossava riportavano macchie di sangue ancora fresche. Il coltello usato per il ferimento non veniva trovato, poiché l’albanese a spontanee informazioni affermava di averlo gettato in un fiume ubicato vicino a dove era avvenuta l’aggressione. Veniva, quindi, condotto presso la Compagnia di Corigliano Calabro e sottoposto al fotosegnalamento, poiché d’intesa con il Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari si procedeva al suo arresto per il reato di tentato omicidio. L’albanese veniva tradotto presso la Casa Circondariale del comprensorio, a disposizione dell’A.G. competente.

 

 

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