(ANSA) - CATANZARO, 2 MAG - Rischia di diventare un dedalo - tra Dpcm e ordinanza del presidente della Regione contestata o non applicata da diversi sindaci - il percorso della ripartenza in Calabria dove proprio oggi sono stati registrati zero contagi da coronavirus. A tenere banco, dopo la decisione della governatrice Jole Santelli di anticipare alla vigilia del primo maggio, le riaperture di bar, ristoranti e agriturismi con servizio di tavoli all'aperto che ha scatenato un putiferio, c'è proprio l'ordinanza della discordia. Oltre all'asporto, in vigore da lunedì come previsto dal Dpcm da alcuni giorni, i locali di ristoro calabresi possono somministrare alimenti e bevande sempre mantenendo le giuste distanze. Non sono molti, a tre giorni dal via libera, i locali che hanno riaperto e in alcune realtà dopo un primo ok si è attuato un dietrofront. Sul fronte mobilità ci si potrà muovere da un comune all'altro in tutta la regione per lavoro, salute, per andare a trovare congiunti evitando però assembramenti ma anche svolgere attività sportiva e motoria individuale (passeggiate, bici, ginnastica) sempre sulla base del rispetto delle distanze di sicurezza. Prevista la possibilità per i sindaci di chiudere parchi, ville o luoghi pubblici per l'impossibilità di garantire i controlli. Possibili anche gli spostamenti verso le seconde case per stati di necessità: lavori di manutenzione urgenti, danni, furti. O per la manutenzione di barche di proprietà. Ok a spostamenti, previa autocertificazione, anche dal comune di residenza qualora si debbano acquistare beni o servizi non presenti: abbigliamento per bambini, elettrodomestici, telefonini etc. In relazione ai viaggi fuori regione, la Santelli ha varato un'ordinanza che blinda i confini: sono consentititi ma solo per motivate ragioni di lavoro o di salute. Chi si trova fuori potrà rientrare nel proprio domicilio, residenza ed abitazione avvisando del proprio arrivo la Regione Calabria e le Asp di competenza per poi osservare una quarantena domiciliare di 14 giorni. Disco verde dall'ordinanza regionale, anche per la vendita di alimentari nei mercati all'aperto, per ambulanti anche fuori dal proprio comune, mantenendo le distanze interpersonali e con l'uso di mascherine e guanti. È consentita l'attività di commercio al dettaglio, anche in forma ambulante, di fiori, piante, semi e fertilizzanti. Tutte attività che potranno essere vietate dai Comuni.