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Tre Comuni in Calabria chiedono la zona rossa
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(Ansa) Misure più stringenti e maggiori controlli per evitare il proliferare di nuovi contagi per Covid, istituendo specifiche "zone rosse". I presidenti dei Consigli comunali di tre centri del crotonese, dove in queste ore si sta registrando un'impennata del numero di positivi, Petilia Policastro, Mesoraca e Roccabernarda, Ferdinando Militerno, Teresa Ferrazzo e Antonio Piro, hanno scritto al Prefetto di Crotone, al Presidente della Regione Calabria ed alle istituzioni locali competenti in materia di ordine pubblico e sanità, chiedendo loro di "intervenire per evitare episodi di assembramento della popolazione, che determinerebbero - affermano - una pericolosa ed ulteriore impennata della curva dei contagi che avrebbe ricadute gravose sui presidi ospedalieri". I tre presidenti dei Consigli comunali rilevano che la situazione "è ancora più grave rispetto a quella ufficialmente documentata in quanto è saltato letteralmente il meccanismo del tracciamento dei contagi a causa dell'utilizzo sempre più diffuso dei tamponi rapidi 'fai da te' venduti in farmacia, che permettono la mancata denuncia all'autorità sanitaria dei positivi al Covid-19". Una situazione che, secondo Militerno, Ferrazzo e Piro, "porta all'Azienda sanitaria provinciale un carico di lavoro insostenibile con le risorse ad oggi a disposizione ed una conseguente insufficiente soddisfazione delle richieste di tampone molecolare per le quarantene fiduciarie attive". "Questo - aggiungono i presidenti dei Consigli comunali - ha creato un gap importante tra i numeri dei positivi rivelati dai test rapidi antigenici effettuati nelle predisposte sedi e quelli comunicati dall'Asp alle autorità comunali, generando maggiore confusione sui dati al fine di un'oggettiva valutazione della situazione sanitaria reale ed inficiando, di conseguenza, tutte le potenziali decisioni". 

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