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Rende, al via progetto pilota sulla valorizzazione del dialetto con il laboratorio di fonetica dell’Unical
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A Rende si parla il dialetto: è stato siglato l’accordo tra amministrazione comunale e l’Università della Calabria, e in particolare con il Laboratorio di Fonetica, struttura afferente al Dipartimento di Culture, Educazione e Società (DiCES), su proposta del suo responsabile scientifico, il prof. Luciano Romito, per realizzare il progetto “Dialectus – territorio rendese”.
La proposta di conservazione e salvaguardia del dialetto rendese, avrà come finalità la costituzione di un modello innovativo di analisi, ricerca e divulgazione, in seguito a un lavoro di reperimento del materiale sonoro esistente e la stima della vitalità e la specificità del dialetto rendese, per approdare alla creazione di un archivio sonoro e un portale dedicato in cui si potranno creare dei percorsi della memoria personalizzati.
“L’auspicio -ha sottolineato il sindaco Marcello Manna- è che questo progetto pilota divenga buona pratica per l’intero territorio regionale: è attraverso la salvaguardia e la ricerca delle nostre radici che possiamo salvaguardare il nostro patrimonio identitario”.
L’idea è che attraverso i più moderni principi dell’e-learning si valorizzerà il patrimonio culturale attraverso il recupero delle fonti orali allo scopo di preservare il dialetto e di rivalutarlo come risorsa espressiva nuova, non subordinata alla lingua italiana.
“Un progetto di grande valenza culturale: la riscoperta del dialetto rendese e di conseguenza il recupero e la valorizzazione degli usi e tradizioni del territorio rendese significa valorizzare il nostro territorio anche attraverso il recupero delle tradizioni locali e della cultura materiale e immateriale del passato. Per questo riteniamo che la proficua collaborazione con l’Università della Calabria sia fondamentale per sostenere e sviluppare una nuova narrativa della nostra regione”, ha proseguito il primo cittadino di Rende.
“I dialetti come i borghi, sono una ricchezza italiana unica, da riscoprire e riappropriare, usando la narrazione delle radici come strumento di incontro. Già da qualche anno, abbiamo avviato la collaborazione con il professore Romito e il Laboratorio di Fonetica, ospitando il convegno delle Scienze della Voce e avvalendosi delle sue competenze per dar vita alla conservazione e fruizione dei documenti sonori anche della musica popolare. Sono felice che questa collaborazione venga ora formalizzata attraverso “Dialectus” (divulgazione e archivio linguistico calabrese di tradizioni usi e suoni)”, ha concluso l’assessora alla cultura Marta Petrusewicz.

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