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A San Lorenzo Bellizzi si celebra Pier Paolo Pasolini
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A 101 anni dalla sua nascita si continua, con entusiasmo e passione, a celebrare Pier Paolo Pasolini, non solo come scrittore o regista, ma anche e soprattutto come uomo che seppe leggere i territori del Sud e i suoi popoli.

Un’importante testimonianza sulla visione sociologica e antropologica dell’intellettuale prematuramente scomparso giunge a noi attraverso dello spettacolo “M.L.L – un percorso musicale e poetico tra Pasolini e le tradizioni musicali antiche”,  appuntamento a cura dell’Associazione I Ragazzi di San Lorenzo Bellizzi – Pietro Cersosimo, inserito nel cartellone degli eventi legato a La Via del Pollino – San Lorenzo Borgo Ospitale, progetto finanziato a valere sul Fondo di sviluppo e coesione – FSC, Avviso Pubblico “Progetto Strategico per la Valorizzazione dei Borghi Calabria e il Potenziamento dell’Offerta Turistica e culturale”,  promosso dalla Regione Calabria e organizzato dal Comune di San Lorenzo Bellizzi in collaborazione con Piano B, che cura la realizzazione della parte immateriale.

La voce di Anna Maria Civico, cantante e performer che si occupa di ricerca e pratica del canto di tradizione orale calabrese, e l’arte di Amedeo Fera, musicologo e musicista che si occupa di musica antica e musica di tradizione orale e modale saranno il motore propulsivo della serata abbinante alla riscoperta delle

Le tradizioni orali delle regioni meridionali italiane (Calabria, Puglia, Sicilia), il canto gregoriano e la monodia bizantina si pongono dunque in dialogo con i testi e le poesie di Pasolini.

  1. L. L. è un possibile filo rosso che ci conduce, attraverso la figura della madre e l’espressività delle tradizioni musicali più arcaiche, nel linguaggio e nei luoghi marginali dove secondo PPP poteva situarsi la verità fonetica, del gesto e del pensiero.

 

  1. Madre – la Grande madre arcaica e il sacro come capacità di resistenza all'appiattimento dovuto alla religione della merce.

  2. Luoghi – sono quelli marginali delle periferie e quelli del mondo contadino aspro e duro del suo tempo.

  3. Lingua – i dialetti, nell'ottica di una marginalità (sociale-culturale) in cui ha sede la verità, fonetica e del pensiero. In cui si esprime la compassione così come la gioia. Ma anche le lingue sacre, in cui il verbo crea la realtà ed aderisce ad essa poiché ne è l'intima essenza.


La parabola artistica e biografica di Pier Paolo Pasolini è caratterizzata dalla ricerca incessante di una realtà perduta, irrimediabilmente fagocitata dall'artificialità della civiltà dei consumi. Pasolini ricerca questa verità nei luoghi più marginali e periferici, custodi di quella vitalità che sembra essersi spenta nei centri scintillanti delle metropoli. La ricerca anche nella lingua marginale dei dialetti, appiattiti da una lingua artificiale che neanche il fascismo era riuscito ad imporre. L'unico rifugio da questa perdita della realtà è la madre, una figura che diventa l'emblema della sacralità della vita, in un'epoca che ha completamente smarrito il senso del sacro. Il nostro percorso tenta di riannodare i fili della poesia di Pasolini con un'espressione musicale che spazia dalla tradizione orale e dalla musica sacra attraverso la lente della figura della Grande Madre.


Una voce granulosa si mescola così al suono evocativo della lira, lo strumento mediterraneo per eccellenza per restituire un soffio di vita alle parole di questo grande poeta contemporaneo.

 

Un appuntamento dalla valenza culturale ed evocativa.


L’evento, avrà luogo venerdì 4 agosto, alle ore 21.30 presso Piazza Largo dietro Chiesa.

 

 

 

 

 

 

 

 

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