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Campagna contro la pena di morte, Morano aderisce
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Il sindaco Mario Donadio: «Processo di emancipazione culturale e umana»

Il Comune di Morano aderisce alla rete delle “Città per la Vita / Città contro la pena di Morte” lanciata dalla Comunità di Sant’Egidio e dichiara - in unione con gli altri centri che già hanno proceduto in tal senso - il 30 novembre giornata cittadina contro la pena capitale.

Un atto rilevante. A mezzo del quale l’esecutivo si impegna formalmente a «operare in tutti gli ambiti di propria competenza perché siano assicurati spazi di adeguata informazione e sensibilizzazione» circa le «ragioni del rifiuto» di tale disumana pratica nonché sul progresso della campagna abolizionista nel mondo. Una presa di posizione netta, approvata con apposita delibera dalla Giunta municipale e pubblicata nei giorni scorsi sul sito internet dell’Ente. Nel documento, in sintonia con lo spirito dell’iniziativa, il governo locale individua l’antico complesso conventuale “San Bernardino da Siena” quale simbolo tangibile e distintivo del processo di mobilitazione. Il monumento sarà infatti illuminato con particolari evidenze cromatiche la sera/notte del 30 novembre di ogni anno, simultaneamente alla proiezione di messaggi specifici sulla problematica. Il mese e il giorno scelti ricordano la prima storica azione abrogativa della pena capitale adottata nel Granducato di Toscana nel 1786.

«Sosteniamo con piena consapevolezza questo processo di emancipazione culturale e umana legato alla cancellazione di ciò che in alcune nazioni, forse retaggio del passato o, peggio, strumento di terrore collettivo, resiste e si configura, ahinoi, quale vero e proprio omicidio di Stato» dichiara il sindaco Mario Donadio. «È a nostro avviso un paradosso inquietante che in pieno terzo millennio si debba ancora lottare per l’affermazione di ciò che invece dovrebbe essere naturale e logica conseguenza dell’evoluzione e dello sviluppo dei consorzi più avanzati, di quelle società moderne, cioè, che aspirano a promuovere una giustizia che sia realmente riabilitativa e ponga al centro l’uomo. Perciò siamo fieri di associarci in questa battaglia di civiltà agli oltre duemila Comuni che hanno già preso parte alla giornata di responsabilizzazione e speriamo, nel nostro piccolo, di contribuire a diffondere il rispetto per la vita in tutte le sue espressioni e in tutte le sue fasi».

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