Riceviamo e pubblichiamo:
In un quadro generale, nazionale e regionale, devastante per la sanità pubblica, dove per anni si sono susseguiti tagli, chiusure e privatizzazioni trasversali, dire che l’ospedale di Cariati è chiuso è semplicemente falso. È una narrazione sbagliata, controproducente e che ignora la realtà e il lavoro fatto.
Nonostante la situazione, di cui sono vittime tutti cittadini, da Aosta fino a Palermo e in cui la Calabria risulta in Italia essere la regione nelle condizioni peggiori come mostrano i dati sulla migrazione sanitaria, l'ospedale “Vittorio Cosentino” è sará riaperto come previsto dal Decreto del Commissario ad acta n. 69 del 14 marzo 2024, che lo ha reinserito nella rete ospedaliera regionale come Ospedale di Zona particolarmente Disagiata. L’apertura completa è prevista entro la fine del 2025.
Questo vuol dire che è tutto risolto e tutto va bene?
Assolutamente no!
Ma già oggi, da tempo anzi, basta entrare nel “Cosentino” per rendersi conto del cambiamento. Basta confrontare la situazione attuale con quella precedente all’occupazione del 2020:
Da un bene abbandonato, chiuso, svuotato a un presidio che avrà riattivato il reparto di Medicina, avviato servizi diagnostici, il pronto soccorso e la day surgery.
In tutto ciò, nel silenzio generale, stiamo continuando a chiedere che vengano resi effettivamente resi funzionanti i servizi già sulla carta attivi e, come già denunciato più volte resta, tra le più importanti, una criticità gravissima e non più rinviabile: il Laboratorio Analisi.
Un ospedale che tratta le acuzie e si prepara a riattivare il pronto soccorso non può funzionare senza un laboratorio operativo h24, dotato di personale qualificato e tecnologie adeguate. È inaccettabile che i cittadini debbano rivolgersi a laboratori privati accreditati, mentre quelli pubblici restano sottodimensionati o chiusi.
Questo paradosso è il frutto di una rete dei laboratori pubblici regionale che va urgentemente riformata, perché oggi non garantisce né equità né efficienza. La salute non può dipendere dalla disponibilità economica del singolo, né dai limiti di convenzione dei privati.
Chiediamo che il laboratorio del “Cosentino” venga riconosciuto come presidio pubblico strategico, rendendolo funzionante H24, con un organico completo e un raccordo funzionale con l’ospedale di Rossano. Solo così si potrà garantire un servizio diagnostico degno di un paese civile.
Non permetteremo a nessuno più di speculare su questa vicenda. Perché è scritta nella storia di un territorio che ha lottato, resistito e che vuole ottenere ciò che gli spettava quando in maniera scellerata l'ospedale è stato chiuso e che gli spetta oggi grazie ad un decreto di apertura, ad una "nuova legge" conquistata dal basso, frutto di una mobilitazione popolare, non di una strategia elettorale o di una concessione del politico di turno.
In questa campagna elettorale, dove si intravedono figure con interessi nel privato sanitario sia nel centrodestra che nel centrosinistra, servirà chiarezza. Serve dire, senza ambiguità, da che parte si sta:
Con la sanità pubblica, gratuita e universale o con un sistema che trasforma la salute in un privilegio
“La sanità non è un affare. È un diritto.”
Movimento Le Lampare BJC - Cariati
Foto: Bologna 2023, Uno striscione sistemato davanti l’Unipol Arena da parte dei migranti cariatesi.