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Strada Statale 106 Jonica, si apre una fase cruciale
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Con la sottoscrizione dei protocolli di legalità avvenuta nei giorni scorsi presso le Prefetture di Catanzaro e Cosenza, relativi all’ammodernamento della Strada Statale 106 Jonica, si apre una fase cruciale per lo sviluppo della Calabria. L’avvio dei nuovi grandi cantieri infrastrutturali rappresenta un’opportunità senza precedenti per rilanciare il settore delle costruzioni, creare occupazione stabile e portare innovazione nei processi produttivi.

La nostra regione si prepara a diventare un vero e proprio laboratorio nazionale per l’edilizia. Sono già in fase di completamento i lavori del Terzo Megalotto della SS106 nell’Alto Ionio cosentino, tra Sibari e Roseto Capo Spulico, con un avanzamento del 76%. Entro fine anno sarà consegnato il primo lotto funzionale di 18 chilometri. Nel 2026 partiranno inoltre i lavori per il lotto Corigliano-Rossano, il raddoppio della Galleria Santomarco e i nuovi tratti della SS106 tra Catanzaro e Crotone.

Grandi player nazionali e internazionali già presenti o in arrivo in Calabria: Webuild, Consorzio Eteria, De Sanctis, INC, Pizzarotti, Salc, Sposato Costruzioni, Medil e altri ancora. Una concentrazione di imprese e know-how mai vista prima operare contemporaneamente nella nostra terra.

Ma questa grande occasione, che potrebbe garantire occupazione a circa 5.000 lavoratori, si scontra con un dato preoccupante: la mancanza di manodopera qualificata. Nei prossimi mesi serviranno operai specializzati, tecnici, ingegneri, saldatori, muratori, manovali, carpentieri, escavatoristi. E la Calabria non può permettersi di perdere questo treno per carenza di forza lavoro.

Per questo è necessario, e lo ribadiamo con forza, un piano straordinario di formazione regionale senza precedenti, da avviare in tempi strettissimi e con l’ausilio delle scuole di formazione del settore edile, cioè quelli che fanno la vera formazione in edilizia. Un investimento che sia destinato alla formazione di disoccupati e non solo, per attrarre giovani nel settore, professionalizzare le nuove generazioni e garantire qualità del lavoro, sicurezza, diritti e dignità.

La Fillea CGIL Calabria chiede un’assunzione di responsabilità collettiva: istituzioni, imprese, enti bilaterali dell’edilizia e parti sociali devono agire subito, insieme, per formare le maestranze del futuro e scongiurare il rischio di cantieri rallentati o fermi.

La Calabria può diventare un modello di sviluppo. Ma solo se saprà costruire davvero il proprio futuro, mettendo le persone al centro, non solo le opere. Un’Italia che costruisce, che investe e che finalmente guarda al Sud come motore di crescita, e non più come frontiera da sorvegliare.

 

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