COSENZA1SPECIAL.it

 

Diario di un dolore: a Polistena lo spettacolo sulle sue possibili rappresentazioni
02/12/2025
|
 

02/12/2025
Se vogliamo davvero che la tutela ambientale, oggi valore ...

02/12/2025
Una rassegna itinerante nelle città della Calabria che porta ...

02/12/2025
Negli scorsi giorni, Vibo Valentia ha ospitato uno degli appuntamenti ...

02/12/2025
Il nuovo progetto di Francesco Alberici, con la collaborazione di ...

02/12/2025
In questi giorni stiamo ribadendo con forza che formazione e ...

02/12/2025
L’Asp di Cosenza interviene con una nota ufficiale per chiarire ...

21/11/2025
Anas ha svolto una simulazione di intervento di soccorso mediante ...

30/09/2025
Lunedi 29 Settembre si è tenuto presso il Nuovo Cinema San ...

13/09/2025
Nella giornata di ieri si sono concluse le operazioni ad alto impatto ...

11/09/2025
Nella mattina dell’11 settembre 2025 i militari del Nucleo ...

17/08/2025
Il Comunicato:  "Una nutrita rappresentanza dei cronisti ...

25/07/2025
A poche ore dalla conferenza stampa del Cosenza Calcio nella sede del ...

Il nuovo progetto di Francesco Alberici, con la collaborazione di Astrid Casali - insieme a lui sulla scena - , Ettore Iurilli e Enrico Baraldi, ispirato al testo di Lewis, si interroga sulla possibilità di ripetere, sera dopo sera, la messa in scena di un dramma, non di finzione

Polistena (Rc) 2 dicembre 2025 - L'Auditorium di Polistena si prepara ad accogliere, il 6 dicembre alle 20.45, un nuovo spettacolo di Lo sguardo oltre, la stagione teatrale targata Dracma - Centro di Produzione Teatrale, realizzata grazie al sostegno del Comune di Polistena, la Regione Calabria e il MIC - Ministero della Cultura.

Diario di un dolore, il nuovo progetto di Francesco Alberici con la collaborazione di Astrid Casali, Ettore Iurilli, Enrico Baraldi, è liberamente ispirato all’omonimo testo di C.S. Lewis e all’autoritratto di Franz Ecke, collaboratore della rivista Frigidaire, e ragiona sulle rappresentazioni possibili del dolore rispetto alle intimità di ciascuno.

Prodotto da SCARTI – Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione in collaborazione con Teatro Piemonte Europa – Festival delle Colline Torinesi, Murmuris, Olinda e Lab 121, lo spettacolo vede in scena Astrid Casali e lo stesso Alberici, con il disegno luci di Daniele Passeri e le scene curate da Alessandro Ratti.

Un regista invita la sua attrice a lavorare a una messa in scena che affronti il tema del dolore, partendo dal libro di Lewis. La messa in scena dà vita così a numerose domande: come si rappresenta il dolore? Quali sono i limiti del raccontarlo? La propria biografia può diventare materiale scenico senza cadere nella spettacolarizzazione? E come si replica, sera dopo sera, un dramma reale, e non di finzione?

Allontanandosi dalla semplice idea di “mettere in scena Lewis”, il lavoro fa emergere un secondo spettacolo, inatteso, costruito proprio attorno a queste domande. Mentre il mondo ci invita a catturare e narrare momenti di felicità, scopriamo che abbiamo più che mai voglia di parlare di dolore.

«La lucidità di Lewis nel descrivere i suoi moti d’animo, il crollo della fede, l’impossibilità di gestire la memoria del passato che continua ad affiorare alla morte della moglie, è spietata e commovente al tempo stesso» e la sua lettura è stata per Alberici fondamentale per suggerire la direzione dello spettacolo. «Negli ultimi anni avvenimenti personali mi hanno portato a provare in maniera sempre più netta una sensazione di smarrimento continuo, una sensazione di irrealtà nei rapporti con gli altri, col tempo e con le cose». Da qui l’urgenza di interrogarsi sul funzionamento del dolore: quello causato da una perdita, un senso di fallimento o uno smarrimento di vita.

«Le parole del neuropsichiatra Stefano Benzoni mi fanno sperare nel valore politico della scelta di affrontare un discorso – quello sul dolore – rimosso dal nostro lessico quotidiano: oggi non c’è un’epidemia di depressione tra i bambini, ma i dati segnalano un crescente disagio - dice Alberici - Io invito a interrogarci se questa “epidemia di infelicità” non sia invece un’“epidemia di felicità”, cioè una sorta di ingiunzione morale collettiva rispetto al mantra della felicità».

Diario di un dolore è un invito ad affrontare le proprie fragilità, trasformando il dolore in possibilità di confronto anziché ignorarlo e nasconderlo, come forse siamo abituati a fare troppo spesso.

Commenta

 


Contatta la Redazione di Cosenza1Special.it
info@cosenza1special.it - Fax 0984 - 1801110

Privacy Policy

© Copyright 2015 - COSENZA1SPECIAL.IT
Registrazione Tribunale di Cosenza n.7 del 10/09/2012
Direttore Responsabile Osvaldo Morisco