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CALABRIA, INDAGINI RADIOFONICHE, TRA CROLLI E SPERANZE
17/02/2015
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Attualità
 

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Arrivano le sentenze per le radio iscritte alle indagini di ascolto, infatti sono stati pubblicati da poche ore gli elaborati che racchiudono i dati del secondo semestre dello scorso anno in aggiunta a quelli che inglobano il totale degli ultimi dodici mesi. Ebbene, il quadro che ne emerge non è troppo esaltante. Le radio italiane, da quelle a diffusione nazionale alle regionali e locali, osservano quasi tutti grafici in discesa e gli standard di stabilità appartengono ad un numero piuttosto esiguo. In Calabria, la spuntano Radio Ricordi e Radio Juke Boxe che passeggiano sottobraccio, anche Radio Italia Anni 60 registra un dato significativo accanto a Radio News 24 ; si difendono Radio Azzurra e Studio 54, mentre Radio Enne Lamezia retrocede di poco. Tralasciando le altre, la lente d’ingrandimento focalizza l’inaspettato ma forse prevedibile crollo di Rlb Radio Libera Bisignano. Da premettere che Rlb resta la più ascoltata a Cosenza e provincia, ma la stessa si ridimensiona dopo la rovinosa discesa dai 25.000 ascolti del primo semestre ai 13.000 del secondo, con una media annuale di appena 20.0000. Dicevamo, l’emittente nel primo semestre aveva realizzato ascolti importanti, frutto del precedente organico e del precedente palinsesto, forte di voci storiche come quelle di Tullio Lenti , ( una sorta di Louiselle al maschile) o di Eliseno Sposato capace di calamitare l’attenzione nazionale e internazionale del catalogo indie e dei suoi molteplici protagonisti. Le recenti performance di trasmissioni come quelle realizzate da Ernesto Sirianni, in coppia con Giorgio Naccarato sono riuscite a rendere completo, esclusivo e sfaccettato un palinsesto di spessore, già ingentilito dalla costanza inesauribile di Maria Rosaria Gairo, altra veterana della station. Potremmo citare tutti gli altri, quelli che non si sono risparmiati e con estremo rigore professionale si sono spesi senza parsimonia, fino all’avvicendamento del nuovo combo, del cambio di conduttori. Una staffetta affatto generazionale, semmai inopportuna e poco aderente alle fisionomie culturali e storiche della stazione. Il paradosso è che nonostante gli sforzi per allestire un organico competitivo, con nuovi studi, nuove apparecchiature e strutture che supportassero la radio anche in trasmissioni al di fuori degli ambienti convenzionali, quello che è venuto a mancare insomma, sono proprio le voci, quei personaggi simbolo e quelle timbriche che hanno avvolto per anni in un rapporto confidenziale ed intimistico i tantissimi radioascoltatori. Non possiamo credere alle teorie o agli alibi sorti dal traghettamento di sede o ai nuovi accorgimenti tecnici che hanno impedito il regolare servizio delle trasmissioni per qualche ora o al massimo per un giorno. E’ capitato che Rlb fosse disattivata causa maltempo o addirittura alla mercè di sabotaggi, come avvenuto in passato sulle postazioni del tirreno o su quelle del versante ionico . L’amara verità e che Rlb esiste solo per ragioni giuridiche, non è rappresentata nella sua essenza dai nuovi conduttori e tantomeno dal logo, che non può considerarsi neanche lontano parente a quello pennuto che ha volato in alto per oltre tre decenni. Sarebbe stato tutto più facile, comodo e redditizzio iniziare con un nome nuovo. Chissà. Ma delle emittenti bruzie iscritte alle indagini, ci lascia ben sperare il percorso intrapreso da Radio Cosenza Centrale. Dopo essersi liberata da ingombranti zavorre, la radio di Arduino Dieni respira a pieni polmoni una crescente fase editoriale: il periodo triste e crepuscolare è alle spalle, adesso Rcc dovrà riprendersi quello ha lasciato per strada. Citiamo infine anche i sentieri di emittenti non iscritte alle indagini, che rispondono ai nomi di Radio Cosenza Nord e Jonica Radio: la prima sta esprimendo l’eccellenza sul profilo di alta e bassa frequenza con un prime-time davvero invidiabile, la seconda si sforza a produrre prodotti che raggiungono la sufficienza. Per conoscere nel dettaglio i dati espressi dalle recenti indagini anche su scala nazionale basta accedere al seguente link:
www.radiomonitor.it
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