Ancora una volta è stato eseguito, nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, un eccezionale intervento su un paziente affetto da tumore al fegato che, in altro luogo, si era sentito dire che non vi erano più speranze perché il suo tumore al fegato, di ben otto centimetri, non ammetteva possibilità di trapianto. Ebbene, tornato a Cosenza, si è sottoposto alla procedura di termoablazione, che agendo esclusivamente sulle cellule tumorali, bruciandole, gli ha consentito di ricevere un nuovo organo. Il trattamento consiste in una metodica di “ablazione locoregionale”, ovvero una distruzione mirata del tessuto neoplastico senza intervento chirurgico e senza somministrazione di chemioterapici per via generale.
Da anni ormai, opera nella UOC Medicina “Valentini” diretta dal dr, Noto, il Centro per la Diagnosi e Cura dei Tumori del Fegato e procedure eco-interventistiche, a cui si dedicano il dr. Alfonso Noto, il dr. Giovanni Vallone e l’ infermiera professionale signora Rosa Ruffolo.
Il Centro è l’unico in Calabria ad eseguire procedure di alta complessità.
Nell’anno 2014 sono stati trattati ben 139 pazienti affetti da tumore del fegato, con terapia mini invasiva, cioè con termo ablazione mediante radiofrequenza, microonde ed alcolizzazione per via percutanea eco-guidata, in regime di ricovero breve, con un introito per l’Azienda pari ad € 1.936.131,00, mentre sono stati valutati per la diagnosi, la stadiazione e la cura , in regime ambulatoriale e di Day Hospital 2.340 pazienti affetti da neoplasie epatiche e provenienti da tutte le 5 province calabresi.
L’attività del Centro è svolta in collaborazione con quasi tutte le realtà specialistiche calabresi, anche universitarie, e in sinergia con le altre Unità Operative dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, coinvolte nel trattamento della patologia.
Con l’attivazione della rete, ormai ben consolidata, si è ridotta moltissimo la migrazione sanitaria per le neoplasie primitive e secondarie del fegato. Il Centro, attraverso una continua attività di ricerca e studio, non appena reperite le necessarie risorse, potrà ridurre anche la migrazione per il trattamento dei noduli benigni della tiroide.
I dati a disposizione evidenziano una significativa crescita rispetto all’ anno 2013 non solo nel numero dei casi, ma soprattutto in ottimi risultati in termini di risposta.
Nel trattamento dei tumori, sicuramente la termoablazione rappresenta una delle armi più efficaci a nostra disposizione. Ad oggi, questa procedura, ci offre già la possibilità di trattare lesioni di maggiori dimensioni e lesioni multiple nella stessa seduta, ed essendo in continua evoluzione tecnologica, potrà senza dubbio ampliare ulteriormente il suo raggio di azione ad un numero sempre crescente di pazienti, contribuendo in maniera significativa al miglioramento del trattamento oncologico nel prossimo futuro.
Auspichiamo, pertanto, che, nell’ottica della valorizzazione delle eccellenze, le istituzioni competenti, si adoperino per il potenziamento del Centro, avendo esso raggiunto un elevato indice di qualità nel trattamento dei tumori del fegato e avendo già a disposizione tutte le professionalità e competenze necessarie, per attivare anche il trattamento dei noduli benigni della tiroide.
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