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PROGETTO DI INDAGINI GEOLOGICHE SULLA SEPOLTURA DI ALARICO
16/11/2015
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Attualità
 

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È entrato oggi nel vivo il progetto per gli scavi di Alarico, fortemente voluto dal Presidente della Provincia e Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Si procede per fasi: la ricerca è partita da dati e informazioni di carattere storico associabili ad ambiti geografici localizzabili. Si è poi proceduto ad attività di telerilevamento (remote sensing) su immagini tele-rilevate multi spettrali (visibile, infrarosso, radar, lidar) ad alta risoluzione geometrica. Oggi, invece, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, alla presenza della stampa, si è passati alle prospezioni geo-tomografiche elettriche e ai rilievi fotografici con l’utilizzo dei droni. Da queste indagini verranno acquisiti dati (conducibilità elettrica dei mezzi) che, successivamente elaborati con apposito software, consentiranno di ricostruire la struttura geologica del sottosuolo (sino a circa 10mt di profondità dal piano della indagine) con le eventuali strutture antropiche sepolte e inglobate in essa che saranno visibili come anomalie con relativa geometria. L’anomalia eventualmente riscontrata si confronterà con la geometria attesa della camera sepolcrale di Alarico. “Queste attività di ricerche – ha spiegato il presidente Occhiuto – sono possibili grazie alle nuove strumentazioni a nostra disposizione, che indagano il sottosuolo con grande precisione e in modo non invasivo, grazie alle onde elettromagnetiche”. “Sono molto fiducioso – ha dichiarato ancora Occhiuto - sul fatto che la sepoltura e il tesoro di Alarico possano essere ritrovati. Che poi questa sia anche un’operazione di marketing territoriale, non l’ho mai negato, ma essa nasce da un fatto storico concreto e non vedo perchè non debba essere valorizzato, per la crescita e lo sviluppo turistico di Cosenza e di tutto il territorio provinciale”. I rilievi, infatti, non si concentreranno solo nella città di Cosenza, ma anche in alcuni comuni vicini, quali Mendicino e Carolei, seguendo le tracce dei fatti storici documentati. Questa mattina, ad essere indagata, è stata l’area della confluenza dei fiumi Busento e Crati, grazie anche ai rilievi di un drone dotato di una fotocamera ad alta risoluzione geometrica per acquisire immagini, video e per rilevare la morfologia dell’area con definizione spaziale ottimale. La campagna di prospezioni geofisiche di dettaglio saranno realizzate su diverse aree. Dette prospezioni geofisiche sono in grado di rilevare, nel sottosuolo, anomalie e geometrie dei corpi sepolti, mediante l’invio di microonde con il geo-radar e di corrente elettrica con il geo-resistivimentro; nonché per mezzo della misura dell’intensità del campo magnetico locale con l’utilizzo del geo-magnetometro.
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