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PRIMO TAVOLO TECNICO DELLA RETE URBANA ANTIVIOLENZA
11/12/2015
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Attualità
 

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Dare seguito alla sottoscrizione del protocollo Anci-D.I.Re con azioni mirate, sostenere l'appello lanciato nei giorni scorsi dal Centro Antiviolenza "R. Lanzino" in merito alla mancata copertura finanziaria della Legge regionale n.20: il primo tavolo tecnico della rete urbana antiviolenza connota e definisce il percorso che i comuni di Rende, Castrolibero e Cosenza hanno intrapreso per rinnovare e rafforzare un sistema che affianchi e sostenga i centri antiviolenza e gli operatori che quotidianamente lavorano e si battono per arginare il fenomeno degli abusi sulle donne.All'incontro svoltosi venerdì mattina nelle stanze dell'assessorato alle pari opportunità di Rende -comune capofila- hanno partecipato la Presidente del Consiglio comunale Nicoletta Perrotti e l'assessora alle Pari Opportunità Sabrina Pacenza, in rappresentanza del Comune di Castrolibero, Alessandra De Rosa delegata alle pari opportunità per il comune di Cosenza e la componente del Consiglio Nazionale Donne in Rete contro la Violenza (D.i.Re) Antonella Veltri.Primo passo la ricognizione e l'individuazione degli attori che andranno a comporre la rete: "Abbiamo inteso partire dal modello "Urban" -ha affermato Marina Pasqua- perché è stata una esperienza di cui faremo sicuramente tesoro, ma al tempo stesso intendiamo costruire una rete che in un certo senso superi Urban: vogliamo che essa sia funzionale al nostro territorio e alle sue esigenze in modo da rispettare appieno le linee guida del protocollo Anci-D.iRe.". È infatti dalla metodologia dei centri antiviolenza che si vuole muovere: "Il sistema attivato dal protocollo -ha concluso l'avvocata- è elemento connotante del lavoro che nei prossimi mesi svolgeremo. Temi quali la formazione degli operatori così come della rete stessa, la campagna di sensibilizzazione e informazione nelle scuole si inquadrano in uno schema nazionale che ha componenti d'azione già ben collaudati. Ciò che auspichiamo infatti è che la rete urbana antiviolenza dia gli strumenti utili a promuovere strategie condivise finalizzate all'arginare il fenomeno della violenza contro le donne. Formalizzando la collaborazione fattiva tra enti pubblici e attori che a vario titolo sono coinvolti in tale processo si attiverà un circuito virtuoso. Solo così riusciremo a dare una risposta integrata a tale fenomeno.".
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