Legambiente: “La Regione recuperi subito i gravi ritardi registrati sugli interventi da compiere, risolvendo anche il nodo delle risorse necessarie. Serve un piano sulle bonifiche aggiornato e condiviso oltre che perseguire gli ecocriminali”
Bonifiche dei siti inquinanti – a partire dal caso Marlane e del fiume Noce - inquinamento, tutela dell’ambiente e rilancio della green economy. Sono i questi i temi che saranno affrontati oggi pomeriggio, alle ore 16.00 al Lido 2000 in via Fratelli Bandiera, a Tortora nel corso dell’incontro promosso per l’arrivo in Calabria della Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane che fino a domani farà tappa a Cetraro.
All’incontro di questo pomeriggio saranno presenti: Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria; Giovanni Moccia, presidente del comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria; Pasquale Lamboglia, sindaco di Tortora e Giorgio Zampetti, responsabile scientifico Legambiente.
“Torniamo qui con Goletta Verde perché, al di là della vicenda processuale sulla tragedia della Marlane, ancora non è stato possibile bonificare le aree che dalle varie relazioni disposte dalla Procura di Paola sono ben individuate – commenta Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria –. La stessa società Marzotto, in una recente conferenza di servizi presso il Comune di Praia a Mare, ha presentato un piano di caratterizzazione, anche se fino ad oggi non reso noto. Quello che è certo è che occorre individuare al più presto e in modo inconfutabile tutte le caratteristiche ambientali del sito in questione così da poter definire lo stato di contaminazione del suolo, delle acque sotterranee e superficiali, nonché l'esposizione al rischio per la salute degli abitanti nell'area contaminata. Si tratta di un passo importante e necessario, che Legambiente auspica da tempo, per il grande valore turistico-ambientale di questi luoghi. Ci auguriamo – conclude Falcone - che il lavoro venga svolto con serietà e responsabilità al fine di rimuovere le sostanze tossiche dai terreni della Marlane e che si arrivi al più presto alla bonifica del sito”.
Legambiente vuole riportare all’attenzione anche la compromessa situazione della vallata del fiume Noce e agli altri siti calabresi per i quali non è mai stata avviata la bonifica. Al centro del problema ci sono anche i grandi siti industriali ancora oggi in attesa di bonifica come Crotone o appunto l’area della Marlane a Praja a Mare.
“È quanto mai necessario aggiornare il Piano di bonifiche regionale rendendolo uno strumento utile e operativo per procedere al risanamento delle decine di siti contaminati già individuati sul territorio – afferma Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - e individuare nuove situazioni emergenti. Perché le bonifiche possano partire concretamente serve un ruolo centrale della Regione e degli altri enti competenti, a partire dall’Arpacal, per quanto riguarda il controllo pubblico necessario a valutare gli interventi e la loro efficacia. Anche il mondo industriale deve fare la sua parte per risanare le gravi distorsioni di uno sviluppo spesso insostenibile e mettere in campo operazioni di bonifica veloci ed efficaci, applicando il principio chi inquina paga. A questo proposito oggi la nuova legge sugli ecoreati rappresenta uno strumento fondamentale per rendere l’Italia un Paese più moderno e giusto, che persegue a muso duro gli ecocriminali, prendendosi cura in maniera adeguata della bellezza e salubrità dei territori e, allo stesso tempo, delle imprese che da sempre operano correttamente e responsabilmente verso la collettività”.
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