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DONNE E TERRITORIO, FILOMENA GRECO: NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE'
13/03/2017
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La sindaca di Cariati, presente con una delegazione di oltre 50 donne  al corteo di Cirò Marina, lancia un monito e un invito a fare rete

«Dire che no, non ci stiamo. Che la violenza contro le donne deve  essere combattuta, sconfitta. Che è arrivato il momento di riconoscere  una reale uguaglianza alle donne, per fare in modo che gli uomini si  abituino a non trattarle più come oggetti o come proprietà è  importante, ma non basta più». Questo il parere di Filomena Greco,  sindaca di Cariati, che ieri ha preso parte alla fiaccolata che si è  tenuta a Cirò Marina per ricordare la giovanissima Antonella Lettieri,  barbaramente uccisa la sera dell’8 marzo scorso. Il corteo, che ha percorso silenzioso le vie della città, ha visto la  partecipazione di oltre duemila persone, del sindaco di Cirò Marina e  presidente della Provincia di Crotone Nicodemo Parrilla, e dei  rappresentanti delle più importanti istituzioni del territorio.  C’erano il presidente della Regione, Mario Oliverio, la senatrice  Doris Lo Moro, la consigliera regionale Flora Sculco, e numerosi  sindaci. «L’attenzione e la partecipazione di ieri – sottolinea Greco –
sono state un segnale importante, che deve rappresentare un inizio  però, non una parentesi». A Cariati, ad esempio, è nato ormai da tempo ed è in espansione il  Coordinamento Donne. Un gruppo energico, che vuole dare il proprio
contributo per lo sviluppo politico-culturale del territorio. Ieri una  parte di questa comunità, circa cinquanta donne, era presente al  corteo.
UNITE PER FARE LA DIFFERENZA.
«Non c’è più tempo da perdere –  ammonisce Greco – . Da sempre noi donne ci siamo rimboccate le
maniche. Abbiamo combattuto per ottenere i sacrosanti diritti alla  parità che ci spettano. Ora dobbiamo fare un passo in più: dobbiamo  unirci, fare rete tra noi. Unite possiamo fare la differenza». Poi spiega: «Sono convinta che sia proprio il rapporto tra donne uno  degli aspetti cruciali nella battaglia per la conquista del rispetto e  della parità. Sappiamo consolarci, ma non sappiamo spalleggiarci.  Dicono di noi che entriamo in competizione e che da un certo punto in
poi smettiamo di collaborare e ci facciamo la guerra. Forse ciò non è  del tutto sbagliato. Gli uomini sanno coalizzarsi, fanno squadra. Noi  no. E diventiamo più sole, più deboli. Perfino nelle lotte che  condividiamo e che dovrebbero unirci». L’appello di Filomena Greco è quindi chiaro ed è rivolto sì alle  istituzioni, perché tengano alta l’attenzione, ma soprattutto alle
donne, a tutte le donne: bisogna fare rete. «Le leggi da sole non  bastano. Dobbiamo stare insieme per difenderci, per confrontarci, per  creare spazi in cui condividere esperienze e far maturare nuove idee».
MAI PIU’ SOLE.
E sull’esperienza positiva del gruppo nato a  Cariati, dice: «Come donna e come sindaca, questa organizzazione mi ha
ridato speranza. In un'epoca in cui si rimane a casa anche se la  società va allo sfascio, non si frequentano più le piazze, i partiti  e le associazioni come si faceva un tempo, le donne possono determinare  il cambiamento. Perché hanno ancora l'energia e la forza, hanno la  speranza ed è qualcosa che hanno di innato. Sono madri: soprattutto a  loro è affidato il compito di mandare avanti l'umanità. Io più di un  anno fa – racconta – ho dato a queste donne l'input, insieme
abbiamo fatto il resto. Una di loro mi ha confidato pochi giorni fa di  avere ridato un senso alla sua vita grazie al gruppo. Sembra assurdo,   ma è facile da capire. Si sente finalmente parte di qualcosa, può  contare sulla collaborazione delle altre, può proporre un'idea e non  si sente più sola. Insomma, la sua opinione conta – poi conclude - .  Io voglio, come donna e come rappresentante di un’istituzione,  continuare questo cammino che abbiamo intrapreso. Voglio che si
allarghi, perché solo insieme possiamo smettere di essere vittime,  perfino di noi stesse, e finalmente iniziare ad avere e pretendere  rispetto per quello che siamo: persone».

Foto dalla rete
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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