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PUTTANE ANTIFASCISTE NELLE CARTE DI POLIZIA
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Uno scatto frontale, l'altro di profilo. Sono volti di donne sofferenti quelli di Agnese ed Emilia, sguardi persi nel vuoto quelli di Francesca e Maria, in quelli di Celestina e Michelina è invece possibile scorgere la rabbia, il fastidio e insieme la pena per un provvedimento avvertito come ingiusto, considerato il loro dichiararsi innocenti. Si tratta di prostitute schedate dal 1927 al 1942 per offese ai simboli del regime fascista, Mussolini in primis. Donne schedate come antifasciste e poi punite con l'ammonizione giudiziale, il carcere, il confino di polizia, oppure internate in quelle istituzioni atte a contenerle ma allo stesso tempo escluderle dalla "società dei perfetti". Per molte di esse potrebbe essere stata la prima volta davanti a un obiettivo: in tal caso, l'unica foto esistente è anche quella del crimine. Verrà inaugurata venerdì alle 18.00 al bistrot "Otra Vez" all'interno del Teatro dell'Acquario (via Galluppi, Cosenza) la mostra fotografica "Il volto del crimine" tratta dal libro dello storico e giornalista Matteo Dalena "puttane antifasciste nelle carte di polizia" (ilfilorosso, 2017). Le decine di pannelli contenenti i volti e le storie delle prostitute,  a formare un percorso tra genere, crimine e potere, saranno accompagnate da una selezione di testi tratti da verbali di interrogatori, confessioni, suppliche, cartellini identificativi, manuali di antropologia criminale, interpretati da Giada Claudia Grandinetti, Mita Borgogno, Aurelia Zucaro, Silvio Cilento e Mario Grande. All'incontro, organizzato da ANPI Provincia di Cosenza "Paolo Cappello" con la collaborazione di Eos Arcigay Cosenza, ilfilorosso, Otra Vez e Mmasciata e coordinato da Maria Pina Iannuzzi (presidente ANPI Provincia di Cosenza), interverranno anche Alessandra Carelli, Luigina Guarasci e Lavinia Durantini.

 

 

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