Sui costi della raccolta i dati li avevamo forniti un anno fa e le nostre proposte chiuse in un cassetto.
Rende (Cs) – Altro che cittadini incivili. In meno di tre mesi dall’avvio del porta a porta in città la percentuale di raccolta differenziata è balzata da uno stazionario 50% al tanto agognato 65%. Un grazie va, da parte del Movimento 5 Stelle, a tutti i cittadini che stanno portando avanti le buone pratiche superando le innumerevoli problematiche e gli infiniti disservizi legati ad un avvio della raccolta completamente sbagliato. A quelli che hanno passato i fine settimana in estenuanti file cercando di recuperare i mastelli che non gli sono stati consegnati a casa, come doveva invece avvenire. Un avvio del servizio errato soprattutto a livello di comunicazione e di sensibilizzazione, due aspetti legati al ciclo dei rifiuti fondamentali che in questo caso sono stati completamente assenti. E nonostante ciò i rendesi hanno risposto benissimo, pur essendo stati più volte attaccati ingiustamente da parte dell’esecutivo che dovrebbe accollarsi tutta la responsabilità dei disordini scoppiati in città in questi ultimi mesi. Non da ultimo l’ipocrisia nella denuncia degli affitti in nero, piaga sociale ed economica che affligge la nostra realtà universitaria da sempre e che il Sindaco distratto scopre solo ora. Perché Manna non ha provveduto in tempo ad un censimento puntuale delle abitazioni delle zone maggiormente frequentate dagli studenti? La verità è che a fronte di un aumento della Tari del 135% in più dal 2012 ad oggi - notizia che denunciavamo esattamente un anno fa -, il ciclo della raccolta dei rifiuti non è mai stato considerato prioritario da questa amministrazione, non è mai rientrata tra i grandi temi da affrontare in questa città, e i risultati della loro pessima organizzazione sono sotto gli occhi di tutti. Come Movimento 5 Stelle abbiamo messo a disposizione di Manna, della sua Giunta e del Consiglio comunale tutto le nostre proposte per far diventare Rende un modello da imitare. Siamo convinti che dobbiamo raggiungere traguardi più importanti del 65%, spingendoci fino al massimo possibile. Per far ciò, oltre alla buona volontà dei cittadini, serve una spinta in più che è rappresentata dall’applicazione della tariffa puntuale: chi più ricicla, meno paga. Oggi, invece, chi ricicla paga quanto quel cittadino che abbandona i propri rifiuti per le vie cittadine. Un’ingiustizia tributaria da risolvere a nostro avviso. Siamo inoltre convinti che non si può ritornare indietro, come qualche gruppo consiliare suggerisce. Riportare i cassonetti in città catapulterà Rende a vent’anni indietro, la città ritornerà ad essere la discarica dell’hinterland e a guadagnarci sarà solo il gestore del servizio di smaltimento. Chiediamo inoltre al sindaco di far sentire la sua voce a livello regionale e pretendere dal presidente Oliverio di calmierare il prezzo del conferimento in discarica e di superare lo stato emergenziale nella gestione dei rifiuti in Calabria che è il vero artefice del fallimento di tutta la filiera del riciclo. La tutela dell’ambiente e la tutela delle tasche dei cittadini devono avere la priorità assoluta rispetto alle amicizie partitiche e alla convenienza politica.
Domenico Miceli
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle al Comune diRende