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Il tavolo del centrosinistra a Cosenza: opportunità e rischi
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13/04/2024
Anteprima Cosenza vs Palermo del 13/04/2024

12/04/2024
Cosenza vs Palermo, conferenza stampa Mr. Viali del 12/04/2024

11/04/2024
Cosenza vs Palermo, conferenza stampa Mr. Mignani del 11/04/2024 . ...

Riceviamo e pubblichiamo:

Il tavolo del centrosinistra per le amministrative di Cosenza, previste in ottobre, deve rappresentare l’opportunità concreta per costruire un fronte largo capace di espugnare il sistema di potere imperniato sul sindaco Occhiuto che, al di là di alcune evidenti realizzazioni nel centro, ha tralasciato se non abbandonato importanti pezzi urbani e sociali di città, quelli più deboli e perciò più necessitanti di impegno politico. Un’opportunità a cui alcune parole condivise dal tavolo danno sicuramente forza: fine dei trasversalismi passati e rinnovamento della classe dirigente.

Ma perché la potenza si trasformi in atto, occorre evitare alcuni rischi. Ne segnaliamo tre che rendono sin dall’inizio il tavolo assai instabile al punto che potrebbe alla fine rivelarsi essere stato solo un ballon d’essai.

In primo luogo, il tavolo deve rivolgere un appello largo ai partiti, alle forze sociali e alle associazioni che si riconoscono nel campo del centrosinistra. Sin dall’inizio abbiamo rilevato l’assenza di un invito rivolto a partiti come il PSI e IV, a sigle sindacali come UIL e CISL e ad altre associazione civiche che desiderano dare un contributo al progetto politico di una nuova Cosenza. Un appello che il tavolo e chi maggiormente lo anima è ancora in tempo a rivolgere, anche per non dare alibi a chi ora si nasconde mentre forse lavora ad altri scenari non confessabili e frutto dei noti e deleteri trasversalismi. Naturalmente, se è nell’obiettivo comune perseguire una concreta vittoria elettorale.

In secondo luogo, il tavolo del centrosinistra a Cosenza riconosca la sua specificità locale. La divisione tra la coalizione politica costruita intorno alla possibile candidatura di Irto e quella civica costruita intorno a De Magistris è a tutti nota e spiacevole. Ben venga una diversa e più unitaria configurazione a Cosenza città. Ma pensare di esportare un presunto “modello” vuol dire, da un lato, non tener in conto il contesto specifico su cui si lavora e, dall’altro, uno scarso interesse per l’obiettivo altrettanto specifico da perseguire: lavorare per Cosenza.

In terzo luogo, non sia il tavolo strumento di lotte intestine al Pd. Il che comporta, però, proprio una assunzione di responsabilità da parte del commissario provinciale del Pd nel costruire e mostrare la sua credibilità attraverso un analogo processo di rinnovamento interno. Il mancato tesseramento online, i consueti tossici pacchetti di tessere e il mancato chiarimento circa la situazione dei circoli cittadini del Pd (viziati da problemi formali e di azione politica) rischiano di togliere a Miccoli la forza necessaria a condurre in porto un vero processo di rinnovamento, nei metodi e nelle persone. Dichiararsi non interessati alle vicende del Pd significa, paradossalmente, prendere parte nelle sue diatribe interne: significa lasciarsi strumentalizzare da qualcuna di quelle vecchie parti che riunite insieme hanno ottenuto così lusinghieri risultati dalle scorse amministrative in poi (il Pd in città: 7% amministrative 2016, 12% politiche 2018, 12% regionali 2020). Se Miccoli vuole ricostruire un partito importante in città e attraverso questo un tavolo capace di esprimere un progetto vincente, ha tutto l’interesse a cambiare quanto prima, purtroppo dopo un anno e mezzo di sua presenza, metodi e persone.

Evitare questi rischi, significa impiantare saldamente il tavolo del centrosinistra, puntare a vincere le elezioni e a governare diversamente Cosenza. Ci auguriamo che tutte le forze sedute al tavolo e quelle che vorranno aggiungersi, vogliano assumersi queste responsabilità.

CONTROCORRENTE

Associazione politico-culturale

(Nella foto Antonio Tursi- Presidente di Controcorrente)

 

 

 

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