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Sibaritide, puntare al turismo e all'archeologia
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Il recente ritrovamento della tomba risalente al IV secolo avanti Cristo in un’area ricadente nella Necropoli di Thurii (zona Favella della Corte), la colonia panellenica nata nel V secolo a.C. nei pressi del sito della più antica Sybaris, è una scoperta esaltante che può innescare, insieme a tutti gli altri processi in atto, un iter di valorizzazione della Sibaritide e dell’intera Fascia Jonica da sempre votata al turismo e all’archeologia.

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Papasso plaude al lavoro svolto, non sono in occasione del lancio del laboratorio di micro scavo della tomba risalente al periodo ellenistico presentata al Museo nazionale archeologico della Sibaritide (evento al quale erano presenti, delegati dal sindaco, il vicesindaco Antonino Mungo e l’assessore Annamaria Bianchi), ma in generale negli ultimi anni dal Parco archeologico di Sibari guidato dal direttore dott. Filippo Demma.

Un lavoro che si pone in continuità anche con quanto fatto dall’amministrazione Papasso sin dal lontano 2012, anno del primo insediamento, che ha sempre puntato su Sibari e principalmente sulla cultura e sulla valorizzazione del patrimonio storico archeologico.

È in questa direzione, ad esempio, che vanno tutte le iniziative intraprese come, ad esempio, i patti di amicizia con Matera, Taranto e Crotone, la proposta di affratellare Sibari e Paestum, la partecipazione alle più importanti fiere del settore per portare ovunque il nome dell’antica Sybaris, colonia magno-greca per eccellenza con una grande storia e un patrimonio storico-archeologico, tesoro dell’umanità intera, che merita di essere sempre più valorizzato e promosso, come ogni altro sito che raccoglie le testimonianze di popoli e civiltà che hanno reso grande l’immagine dell’Italia nel mondo.

In questa direzione si inserisce anche il recente protocollo redatto d’intesa con l’Università della Calabria – Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche che ha l’obiettivo di promuovere, sostenere e finanziare un progetto di ricerca che punti alla valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e archeologico della città avvalendosi di partner qualificati. Un accordo con cui il nostro Ente e l’Unical si prefiggono di favorire processi locali di riorganizzazione sostenibile ed innovativa del turismo, tendenti a valorizzare culturalmente, socialmente ed economicamente, il turismo nelle sue diverse forme (ad esempio il turismo delle radici, turismo sociale), nonché il turismo residenziale. Una collaborazione che fa il paio con l’accordo di valorizzazione integrata del Parco archeologico di Sibari e del territorio della Sibaritide voluto dallo stesso direttore Demma e approvato all’unanimità in consiglio comunale la scorsa settimana. Tutto questo senza dimenticare il distretto turistico della Magna Graecia di cui il Comune di Cassano è capofila.

«Proprio perché il sito archeologico di Sibari ricade nel territorio di Cassano – ha voluto ribadire il sindaco Papasso – vogliamo mostrare ancora una volta disponibilità a lavorare insieme e in comune per elaborare una serie di iniziative utili a favorire una più efficace valorizzazione e promozione, su scala internazionale, delle nostre ricchezze storiche ed archeologiche, per esaltarne la valenza culturale ed anche per attirare l’attenzione di imprenditori e turisti, con grande beneficio degli enti che abbiamo l’onore di guidare».

 

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