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È inaccettabile che sulla vicenda AMACO si tentano strumentalizzazioni
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“Ieri il Sindaco di Cosenza Franz Caruso, insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Mazzuca, a conclusione di una legittima e comprensibile azione di protesta dei lavoratori Amaco, a margine del Consiglio Comunale, hanno incontrato una loro delegazione. Dopo aver ascoltato e recepito le preoccupazioni e le paure dei dipendenti, il Sindaco, pur precisando che ormai il Comune non ha più poteri di intervento diretto, ha dato assicurazioni su un suo forte impegno ai vari livelli istituzionali e politici mirato a tutelare al massimo i diritti dei lavoratori  nonché, più in generale, i diritti dei cittadini ad avere un trasporto pubblico  più efficiente, accessibile e sostenibile”. E’ quanto afferma l’Amministrazione Comunale che prosegue: “ Ciò detto si respingono in modo categorico i maldestri tentativi di mistificazione della realtà in essere da parte di  chi cerca  di ribaltare  sulla attuale Amministrazione Comunale pesantissime responsabilità da ascrivere invece a chi, oltre ad aver lasciato il Comune in dissesto, ha anche lasciato in eredità il fallimento AMACO. Da questa vicenda, ancor più alla luce di tutte le iniziative che in questa consiliatura sono state promosse dalla attuale amministrazione comunale, vi è da dire che le gestioni del passato hanno prodotto solo rilevanti danni a carico dell'istituzione municipale. Per ultimo l’annesso gravissimo danno per il Comune consistente nella inibizione, ex Decreto Madia,  a partecipare in società operanti nel TPL per i prossimi cinque anni. 
Il default di AMACO  è la risultante di una inopinata gestione che fin dal 2013 è da attribuire a gestori  espressione esclusiva  della passata amministrazione comunale  che hanno distrutto , attraverso anche uno scellerato gioco delle parti , una delle aziende storiche del trasporto pubblico cittadino e calabrese.
Fin dal proprio insediamento questa amministrazione ha cercato di capire , confidando in un leale  rapporto, la reale situazione aziendale al fine di avviare un percorso industriale condiviso  orientato ad una possibile ripresa,  ricevendo invece  in risposta solo richieste immotivate e insostenibili, sulle quali  tuttavia si è sempre cercato di trovare soluzioni e mediazioni  utili, e nessuna fattiva collaborazione. 
Nondimeno, e proprio a conferma delle ragioni pregresse  e profonde che invece avevano caratterizzato la gestione aziendale inopinata degli ultimi anni, la  Procura della Repubblica presenta istanza di fallimento al Tribunale. A quel punto scattano improvvise dapprima le dimissioni dell’amministratore Amaco contestualmente alla nomina dei professionisti incaricati, come ultima ratio, della redazione di un piano di concordato, e successivamente il transito nell’azienda ferroviaria regionale dell’intero management ex Amaco. 
La mancata approvazione del piano, redatto da professionisti a suo tempo nominati  da AMACO,   da ascrivere evidentemente  a ragioni tecnico giuridiche che non riguardano l’amministrazione comunale, ed il conseguente fallimento di AMACO sono quindi l’ennesimo anello di una catena di problemi che questa amministrazione ha ereditato. Quanto poi alle eventuali  responsabilità personali o procedimentali saranno le autorità competenti ad accerttarle e non mancherà, se del caso , all’amministrazione  comunale di tutelarsi nelle opportune sedi per i danni subiti”.
 

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