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Concorso “blindato” alla Provincia di Cosenza: la CGIL e la FP CGIL evidenziano nuove irregolarità
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La CGIL e la Funzione Pubblica CGIL continuano a denunciare con fermezza le gravi irregolarità che stanno emergendo nella gestione del cosiddetto "concorso blindato" indetto dalla Provincia di Cosenza. Un procedimento che, ancora una volta, appare strutturato per favorire pochi “eletti”, escludendo di fatto numerosi potenziali candidati, privati di una reale possibilità di partecipazione.

Nonostante le segnalazioni pubbliche e le richieste di intervento rivolte a organi come l’ANAC, l’Ispettorato della Funzione Pubblica, la Corte dei Conti e la COSFEL, la situazione non è cambiata.

Anzi, di fronte alla richiesta formale di ritiro dei bandi per dirigenti, la Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro – attualmente candidata alle elezioni regionali – ha scelto non solo di confermare i concorsi, ma addirittura di bandirne di nuovi.

Una decisione che suscita forti perplessità, soprattutto per il criterio di accesso riservato esclusivamente al personale interno. Una modalità che, secondo l’organizzazione sindacale, contrasta con il principio di apertura e imparzialità nell’accesso alla dirigenza pubblica.

“Un concorso blindato è inaccettabile e illegittimo. Le procedure di selezione nella pubblica amministrazione devono essere aperte, trasparenti e fondate su merito ed equità”, dichiarano la CGIL e la FP CGIL.

La CGIL e la FP CGIL ribadiscono il proprio impegno a tutela della legalità e dei lavoratori:

“Continuiamo a vigilare sulla legittimità degli atti amministrativi e mettiamo a disposizione ogni strumento utile per garantire trasparenza e correttezza. La CGIL e la FP CGIL hanno sollevato per prima la questione e non intendono arretrare.”

Particolarmente preoccupante è il silenzio del Segretario Generale della Provincia, figura chiamata a vigilare sulla regolarità degli atti. Nonostante i gravi rilievi emersi, non ha assunto alcuna posizione pubblica. Una condotta che, in un momento così delicato, alimenta un clima di opacità istituzionale che non può essere tollerato.

La CGIL e la FP CGIL sottolineano inoltre come il proseguimento di questi atti in piena campagna elettorale rappresenti un segnale di scarsa sensibilità istituzionale:

“Chi ricopre un incarico pubblico dovrebbe sospendere ogni atto non urgente e potenzialmente controverso durante la fase pre-elettorale, per rispetto verso i cittadini e verso l’ente che rappresenta. Le istituzioni non si gestiscono come fossero cosa privata.”

Infine, il sindacato invita tutti i soggetti legittimati – lavoratori, candidati potenzialmente esclusi, cittadini – a valutare l’impugnazione dei bandi entro i termini di legge.

“La CGIL e la FP CGIL continueranno a vigilare e ad agire per garantire legalità, giustizia e diritti.”

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