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Omicidio del trentenne marocchino, un fermo
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Verso le ore 09.00 odierne, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, unitamente agli uomini del Commissariato di P.S. di Corigliano – Rossano (CS), con il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno messo fine alle serratissime ricerche del cittadino extracomunitario ritenuto presunto responsabile e fortemente indiziato dell’omicidio di un cittadino straniero trentenne.

La vittima, uccisa con sette coltellate nella serata di martedì 4 novembre scorso, si trovava all’interno di una struttura abitativa, unitamente ad altri tre cittadini marocchini con cui condivideva l’immobile stesso e con i quali aveva aderito anche ad un momento di preghiera. Tra questi vi era pure l’indagato, il quale, dopo il vile attacco, si era nascosto nelle campagne circostanti il luogo dell’aggressione.

Nessuna collaborazione e nessun indizio utile al rintraccio del presunto reo è stato fornito agli investigatori che, in modo autonomo, e soprattutto veloce, hanno assicurato alla giustizia un probabile pericoloso assassino. La cittadella di Corigliano – Rossano ha lasciato così alla Polizia di Stato la totale incombenza di far luce sull’ultimo grave fatto di sangue commesso su quella vasta fascia costiera.

Eppure, fra mille difficoltà, la Questura di Cosenza, attraverso la Squadra Mobile e il personale in forza al Commissariato di P.S. di Corigliano – Rossano, sempre supportato dall’Autorità Giudiziaria di Castrovillari, ha battuto ininterrottamente, e per tre giorni, il territorio in lungo e in largo fino a scovare nell’odierna mattinata l’ipotizzato reo in una zona rurale sita nell’area urbana di Rossano.

Il soggetto straniero, di anni 31, veniva sottoposto a fermo di p.g. e successivamente associato alla locale Casa Circondariale.

Le indagini ora proseguono per scoprire il movente e l’eventuale corresponsabilità di altri soggetti.

Il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da considerarsi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino all’accertamento definitivo della colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

 

 

 

 

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