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CONSORZIO VALLE CRATI, MICELI (M5S): FONDI PERSI, E' UNA VERGOGNA
15/08/2016
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Sono di pochi giorni fa le parole del sottosegretario del Governo Gentile che annunciano la perdita dei fondi stanziati con la delibera CIPE n. 60 dell’aprile 2012, un finanziamento che sarebbe stato fondamentale per le nostre disastrate reti idriche e per un corretto funzionamento del depuratore consortile di Coda di Volpe. Perché l'esponente di Ncd, anziché uscire a fondi persi sui giornali, non ha esortato i membri del suo stesso partito, che tengono in piedi le sorti dell'amministrazione Manna, a lavorare affinché il finanziamento andasse a buon fine? Siamo intervenuti più volte per segnalare al Sindaco Manna le ripetute irregolarità nella gestione del Consorzio Valle Crati, al quale il Comune di Rende ha demandato il servizio di depurazione delle acque reflue urbane, ma anche in questo caso l’amministrazione Manna ha fatto finta di niente, decidendo di non intervenire prontamente per investigare sulle procedure relative al bando di gara di 35 milioni di euro della delibera CIPE 60/2012 del Piano per il Sud, e questo è il risultato: soldi perduti e situazione sempre più critica per le nostre fognature e i sistemi di depurazione della nostra città come dell’intera area urbana. Già a marzo 2015 il Movimento 5 Stelle ha prodotto un’interrogazione con cui chiedevamo di nominare nel consiglio di amministrazione del Consorzio un esperto della materia, assolutamente esterno ed estraneo ai giochi della politica, quale rappresentante del Comune. Questo per consentire un cambiamento profondo nel modo di intendere il governo di enti chiamati a garantire servizi essenziali per la Comunità, con i soldi della Comunità, come il Consorzio Valle Crati. A marzo 2016, poi, in un’ulteriore interrogazione, evidenziavamo le gravissime irregolarità, riscontrate dal Comune stesso, rispetto alla modifica statutaria finalizzata alla trasformazione del Consorzio in azienda speciale, i gravissimi dubbi sulla procedura di gara per il finanziamento del Piano per il Sud, i risultati degli esami del progetto denominato “Punto Zero Acqua” del Movimento 5 Stelle Europa, grazie al quale sono state analizzate le acque a valle del depuratore consortile di Coda di Volpe trovando un valore di antiparassitari totali accertato che risulta essere 10 volte superiore al limite di legge, e anche le attività e le modalità di gestione di una strana società, la Meridiem Ambiente, controllata del Consorzio Valle Crati e di cui nessun Consiglio Comunale degli Enti consorziati era mai venuto a conoscenza. Ma niente, il Sindaco non ha ritenuto esercitare il controllo analogo previsto per legge sul Consorzio Valle Crati, continuando a supportare una direzione che era facile aspettarsi catastrofica e deleteria. Adesso arriva la certificazione, da parte del Governo, per bocca di un sottosegretario sostenitore di Manna, che il Consorzio Valle Crati ha perduto i 35 milioni di euro assolutamente necessari all’adeguamento del sistema di depurazione cittadino, e ciò, come ampiamente previsto da noi, a causa dell’incapacità gestionale degli uomini scelti da Manna e dai partiti per guidare il Consorzio Valle Crati. Il disastro ormai è, ahinoi, compiuto e vediamo se, almeno adesso, l’amministrazione Manna sarà capace di operare prese di posizione ferme, immediate e decise. Il danno che la gestione del Consorzio Valle Crati ha portato alla città di Rende è talmente grave da dover farci valutare la messa in atto di azioni legali, come la richiesta di danno erariale, a tutela e difesa degli interessi del Comune di Rende, valutando poi la stessa uscita dal Consorzio Valle Crati, che dopo il fallimento della gestione rifiuti dei primi anni 2000, falisce miseramente anche nella gestione delle acque reflue, cessando così la sua ragione di esistenza. E' ora di smetterla con la gestione partitica-politica di consorzi, in-house, partecipate varie, che, come sempre, si rivelano soltanto carrozzoni dove piazzare qualche uomo di partito a sprecare e disperdere risorse pubbliche o da usare quale mezzo per un becero clientelismo, senza alcuna utilità per la cittadinanza.
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