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POVERI SOTTILI, MICELI (M5S): ALLARME ARIA INQUINATA A RENDE
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Anche in questo l’amministrazione Manna manca di progettualità

Rende (Cs) - I dati dell’Arpacal sull’inquinamento dell’aria a Rende sono allarmanti. La stazione di rilevazione situata a Commenda ha infatti certificato che il limite massimo giornaliero delle polvere sottili è stato superato 22 volte a dicembre. Nei mesi di novembre e dicembre (ancora all’inizio) per sei giorni abbiamo respirato PM10 in misura superiore ai valori soglia nella nostra città. È ormai acclarato e dimostrato da numerosi studi epidemiologici l’esistenza di una forte associazione tra i livelli di inquinanti atmosferici a cui la popolazione è normalmente esposta nelle città ed una serie di effetti negativi, anche gravi, sulla salute. Eppure il Movimento 5 Stelle aveva espresso il suo voto favorevole, in Consiglio Comunale, all’adesione al patto dei Sindaci, pensando che alla redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile questa Amministrazione avrebbe fatto seguire azioni concrete per l’abbassamento delle emissioni di CO2 e delle polveri inquinanti. Ma anche in questo settore, purtroppo, abbiamo dovuto constatare l’assoluta mancanza di progettualità di questo esecutivo, una mancata programmazione di interventi energetici che avrebbero potuto, invece, creare opportunità di sviluppo nell’intero territorio comunale, oltre a far respirare e vivere meglio i cittadini. Per noi l’amministrazione deve essere in grado di conoscere (sapere quali sono i problemi), comprendere (capire perché ci sono i problemi) e governare (risolvere) i problemi che la gestione amministrativa di una realtà urbana come la nostra pone. Manna invece sembra agire in maniera del tutto contraria. Il Movimento 5 Stelle, ad esempio, ha proposto in Commissione Ambiente e Territorio un regolamento sulla potatura degli alberi nella nostra città, e la giunta risponde con la nomina politica del responsabile del verde urbano, pescandolo, guarda il caso, tra i parenti dei suoi assessori. Per il Movimento 5 stelle, al contrario il verde urbano non rappresenta l’ennesima poltrona da assegnare agli appetiti dei partiti, ma una infrastruttura naturale multifunzionale in grado di svolgere azioni determinanti e insostituibili nell’attenuazione degli estremi termici e dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo e capaci, quindi, di aiutare il conseguimento del “benessere urbano”. Un sistema del verde ben concepito e adeguatamente connesso, infatti, soddisfa contemporaneamente e meglio più obiettivi: ridurre i gas serra, intrappolare le polveri sottili, produrre mitigazione microclimatica con ombra ed evapotraspirazione, aumentare il benessere delle persone negli spazi aperti, ridurre i consumi energetici per il raffrescamento degli edifici, migliorare la gestione del ciclo delle acque, costituire il supporto della mobilità ciclo-pedonale, conferire attrattività e vivibilità di strade, piazze, parchi e più valore economico agli immobili che vi si affacciano. È assolutamente inconcepibile che in una città come Rende, non particolarmente congestionata e senza un “centro” trafficato ed a alta densità abitativa, possa esserci un aumento delle polvere sottili nell’aria che respiriamo tale da rappresentare un rischio per la salute dei cittadini. Italo Calvino ne “Le città invisibili” classifica le città in due tipologie: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare le città o ne sono cancellati. Con Manna, sfortunatamente, non siamo nella prima condizione.

 Foto dalla rete

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