È stata siglata oggi, dal Consigliere Mauro D'Acri, delegato del Presidente della Regione Mario Oliverio per il settore Agricoltura, la “Convenzione di cooperazione per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso e irregolare in agricoltura”. Si tratta di un tema in cui lo stesso Oliverio si è speso molto negli scorsi mesi e che ha una evidente finalità di repressione verso fenomeni illegali che colpiscono la dignità dei lavoratori e danneggiano l’immagine del sistema agricolo regionale. Un comparto – informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale – che per la quasi totalità, è rispettoso delle leggi e dello straordinario ruolo dei lavoratori agricoli. Ma è anche un accordo che favorisce il libero mercato del lavoro per un settore che ha, a differenza e più di altri, specifiche e particolari esigenze. La Convenzione, che si inserisce nell’ambito del Protocollo interministeriale “Cura - legalità - uscita dal ghetto”, siglato a livello nazionale nel maggio scorso, è considerato dal Presidente della Regione Mario Oliverio uno strumento straordinario per rendere ancor più pregnante, operativa, concreta, giusta ed equa la legge sul caporalato approvata dal Parlamento nei mesi scorsi e, non a caso, presentata ufficialmente a Rosarno da Maurizio Martina. Attorno allo stesso tavolo, grazie all’iniziativa assunta dalla Prefettura di Reggio Calabria, si sono ritrovati la Regione, la Provincia, la Direzione Territoriale del Lavoro, l'Inail, l'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, le Organizzazioni Sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, le associazioni datoriali Confagricoltura, Coldiretti, C.i.a., Copagri. La firma dell’accordo consentirà a tutti i protagonisti di portare avanti iniziative e progetti concreti per contrastare il caporalato, per migliorare le condizioni di accoglienza dei lavoratori stagionali immigrati fornendo loro una mirata informazione in termini di prevenzione sanitaria, diritto alla salute e servizi sanitari ai quali possono accedere sul territorio.
“Abbiamo sottoscritto il Patto – ha detto il Consigliere D'Acri - quale conseguenza di un dinamismo e di una partecipazione attiva che la Regione Calabria può vantare già a livello nazionale. L’obiettivo che ci sta a cuore, infatti, ha una duplice natura: la prima riguarda, evidentemente, la condizione dei lavoratori ed il pieno rispetto dei loro diritti; la seconda è riferita al profilo stesso dell’agricoltura calabrese che, come ben sa chi la conosce approfonditamente, non solo è sana ed è costituita da aziende rigorose nel rispetto delle leggi ma è stata protagonista, nel corso degli ultimi anni, di uno straordinario percorso di qualità, di crescita, di innovazione. Ed è proprio per tutelare questa immagine positiva dell’agricoltura calabrese, che aiuta e non poco di fronte ad un mercato sempre più attento anche alla qualità etica dei prodotti e dei percorsi produttivi, che l’Accordo firmato a Reggio assume un valore decisivo”.
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