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AMENDOLARA, RIPRESE LE ATTIVITA' DI RICERCA DEI BIOLOGI MARINI DELL'UNIVERSITA' DI BARI
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari Aldo Moro, ULR-Bari del CoNISMa, ha recentemente effettuato una nuova esplorazione dei fondali della Secca dell’Amendolara, una piccola montagna sottomarina localizzata a circa 10 miglia dalla costa, la cui cima si colloca intorno ai 25 m di profondità. La Secca presenta una ricca biocenosi coralligena con alghe calcaree, spugne, briozoi, anellidi, echinodermi, ascidie, crostacei e pesci, confermando l’estremo valore conservazionistico di questa area, così come già evidenziato nei lavori scientifici pubblicati a partire dagli anni ‘80. Infatti, sia le specie bentoniche sia le specie demersali (risorse alieutiche), nonché quelle pelagiche (stenelle e tursiopi in particolare), sono da anni oggetto di studi e indagini da parte dei ricercatori di ecologia e zoologia del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari.

La Secca di Amendolara è tutelata dalla normativa comunitaria in materia di habitat naturali (Direttiva “Habitat”) e, nello scorso anno, è stata designata anche come Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.) dal Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Deve ancora essere individuato il soggetto gestore. L’Italia, quindi, attraverso le proprie strutture territoriali (Regione e Comune), ha la responsabilità di evitare il degrado e la frammentazione degli habitat con i conseguenti impatti sulle specie ivi presenti, ancora oggetto di forte pressione antropica (pesca, anche di frodo) che mette a dura prova l’integrità dell’intero ecosistema.

 

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