Lo strumento principe che definisce le strategie indispensabili per il buon governo del territorio, in sintonia con gli obiettivi e gli indirizzi della Regione e nel rispetto della pianificazione provinciale, sarà illustrato dal sindaco Nicolò De Bartolo, dal suo vicario Pasquale Maradei, dagli assessori Roberto Berardi e Rosanna Anele, nonché dal responsabile Area Tecnica della municipalità, l’ing. Domenico Martire, e dai vari progettisti che hanno collaborato alla stesura dell’importante dispositivo.
Approvato all’unanimità dal Civico consesso nella seduta del 28 novembre 2018, in vigore a tutti gli effetti di legge dal 11 gennaio scorso, il PSC colloca definitivamente in pensione un obsoleto Piano di Fabbricazione (PdF) risalente al lontano 1977, e traccia in maniera inequivocabile le linee di sviluppo di un territorio vasto, tra i più estesi del Pollino.
«Le prospettive disegnate dal nostro PSC dovranno ora essere mutate – afferma il vicesindaco Pasquale Maradei - in concrete occasioni di crescita e riscatto socioeconomico mediante investimenti e iniziative adeguate alle caratteristiche e alla vocazione del borgo. Siamo riusciti a concludere un percorso lungo e travagliato, nella consapevolezza che il progresso della comunità non possa realizzarsi in assenza di orientamenti precisi ed equi. Chiunque vorrà intraprendere azioni di sviluppo, quali esse siano, edilizie, industriali, culturali, turistico/ricettive, sportive ecc. potrà farlo sapendo di poter contare su regole e norme certe, in zone e aree ben individuate. Raggiungiamo così un traguardo inseguito con tenacia sin dalla nostra prima esperienza alla guida dell’Ente (2006); un traguardo che ci riempie di soddisfazione e ci sprona a proseguire con determinazione».
Per il sindaco Nicolò De Bartolo «usciamo da decenni di incertezza e approssimazione». «Abbiamo lavorato senza lesinare energia – osserva il primo cittadino - per concludere un iter tecnico/amministrativo tormentato e complesso; alle prese con procedimenti che hanno richiesto grande competenza e particolare dedizione e volontà. Troppe volte in passato abbiamo assistito a mancanze e inadempienze che hanno fortemente rallentato, se non addirittura impedito, di raggiungere l’obiettivo che noi oggi consegniamo alla collettività locale. Sarebbe facile in questa circostanza adire la dietrologia e strumentalmente utilizzarla contro chi ci ha preceduto dal 77 al 2014. Ma non lo facciamo. Resta per noi l’evidenza di aver risolto un problema enorme e annoso, che nel tempo ha causato danni incalcolabili alla comunità. Pertanto invitiamo quanti hanno a cuore le sorti di Morano e vogliono comprendere di più e meglio come abbiamo immaginato il futuro del borgo, di partecipare alla manifestazione promossa per domani nel Chiostro San Bernardino. Condivideremo insieme una bella pagina di storia. Vi aspettiamo».