COSENZA1SPECIAL.it

 

CORONAVIRUS, L'IDENTIKIT DI CHI E' PIU' A RISCHIO
22/02/2020
|
Attualitą
 

17/07/2025
“Perseguendo l’idea di istituire  nel Centro Storico ...

17/07/2025
Cosenza è pronta ad essere travolta da un “vortice ...

17/07/2025
Mariaelena Senese, Segretario generale Uil Calabria, intervenendo ...

17/07/2025
Al top servizi e borse di studio, migliorano ulteriormente ...

17/07/2025
L'obiettivo di porre fine ai disagi causati dall’emergenza ...

12/07/2025
In anteprima il video "La Esse dei Single" il nuovo singolo inedito ...

07/07/2025
Quando ci saranno altri interlocutori, ritorneremo ad occuparci della ...

26/06/2025
Hai già programmato le tue vacanze? e al tuo amico a 4 zampe ...

21/05/2025
Sabato 24 Maggio dalle ore 21.00 nella piazza antistante il Museo del ...

10/05/2025
Cosenza - Cesena 0-1, "Riflessioni" dopo gara del 09/05/25

(di Silvana Logozzo) (ANSA)  Il numero più alto di decessi per Covid-19 c'è stato tra persone con più di 80 anni, secondo il maggiore studio epidemiologico realizzato su oltre 44 mila casi di nuovo coronavirus nella Repubblica popolare, pubblicato dal Chinese Journal of Epidemiology. L'analisi del Chinese Centre for Disease Control and Prevention ha riscontrato che il tasso di mortalità cresce dallo 0,2% tra 10 e 39 anni al 14,8% sopra gli 80. Un altro fattore di rischio è la presenza di malattie preesistenti, specie quelle cardiovascolari, diabete, insufficienza respiratoria cronica e ipertensione. La Società italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) fa oggi il punto sull'epidemia e suggerisce cautele e precauzioni in linea con le disposizioni ministeriali. "Nell'anziano l'infezione da Covid-19 può essere più aggressiva, come per altre infezioni virali, perchè la senescenza del sistema immunitario e le malattie croniche espongono gli individui in età avanzata a un rischio non di maggior contagio ma di sviluppare un'infezione decisamente più grave", spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Sigg. "Nelle casistiche cinesi i deceduti sono più anziani dei sopravvissuti e spesso hanno uno o più malattie croniche sebbene non manchino morti in giovane età", aggiunge. I geriatri raccomandano di dare ascolto solo alle fonti ufficiali, cioè alle comunicazioni e disposizioni ministeriali, ignorando qualunque indicazione su supposti strumenti preventivi o terapeutici ad hoc. Per ora "la prevenzione si basa solo sulle regole classiche e l'unica terapia, ospedaliera, sembra essere il plasma dei pazienti guariti". La Sigg consiglia tuttavia di non esporsi al freddo, che facilita la diffusione del virus. È bene conoscerne i sintomi, non per essere presi dalla paura, ma per valutarli razionalmente. Febbre, astenia con eventuali dolori muscolari e - meno - tosse secca sono i sintomi classici. Quindi, "l'impronta prettamente respiratoria (affanno e tosse con catarro) non è comune all'esordio, lo diviene tardivamente". Trattandosi di sintomi condivisi con altre malattie, infettive e non, è bene non allarmarsi, consultare il proprio medico e fare un'attenta analisi dei contatti, per quanto l'attuale livello di conoscenza permetta. In caso di contatto dubbio, va senz'altro segnalato. "Data l'evidente presenza di una lacuna della trama epidemiologica e di prevenzione - indica Antonelli Incalzi - alla base del focolaio appena emerso, si potrebbero ipotizzare screening sierologici random in soggetti con sintomi classici iniziali o con polmonite a focolai multipli". E conclude: "La specificità dell'anziano sta nella maggiore vulnerabilità. Quindi, è particolarmente importante per gli anziani limitare le occasioni di contagio e avere, in aree a rischio, una elevata soglia di attenzione ai sintomi iniziali, soprattutto febbre e astenia".

Foto dalla rete

Commenta

 


Contatta la Redazione di Cosenza1Special.it
info@cosenza1special.it - Fax 0984 - 1801110

Privacy Policy

© Copyright 2015 - COSENZA1SPECIAL.IT
Registrazione Tribunale di Cosenza n.7 del 10/09/2012
Direttore Responsabile Osvaldo Morisco