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I processi per direttissima ai tempi del Covid-19
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La modalità per via dell’emergenza Covid-19. Imputato un 32enne rossanese, accusato di spaccio, difeso dall’Avv. Francesco Nicoletti

Direttissima in video conferenza da remoto per il 32enne A.M., arrestato nelle scorse ore e difeso dal penalista Avv. Francesco Nicoletti. L’uomo, pregiudicato e sorvegliato speciale di P.S., era finito in manette poiché colto in flagranza di reato con l’accusa di spaccio di sostanza stupefacente.

Per l’imputato la Procura della Repubblica di Castrovillari ha richiesto la trattazione del processo per direttissima che, per la prima volta, è avvenuta in video conferenza con collegamento da remoto dai locali del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corigliano Rossano, dove all’uopo è stata allestita una postazione idonea. Presenti in video tutte le parti processuali, incluso l’imputato, che hanno avuto modo di interloquire tra loro mediante apposito programma, tutti muniti delle necessarie protezioni.

L’ACCUSA All’imputato veniva contestata la cessione di sostanza stupefacente all’esito di una complessa attività di pedinamento e d’indagine condotta dagli Agenti del Commissariato di P.S. di Corigliano Rossano, che avevano “attenzionato” l’uomo nei pressi della propria abitazione nel momento in cui si avvicinava ad una ragazza a bordo di una autovettura, poi identificata, che gli consegnava delle banconote. Immediatamente dopo, l’uomo entrava all’interno di un suo magazzino per uscirne dopo qualche istante, riavvicinarsi alla ragazza alla quale consegnava degli involucri in cellophane e poi allontanarsi repentinamente.

Il Personale della Squadra di Polizia Giudiziaria, fermava successivamente e controllava la ragazza, la quale consegnava gli involucri di sostanza stupefacente comprati poco prima dall’uomo. Nel frattempo altro Personale della Squadra di P.G. eseguiva una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 32enne che dava esito positivo, consentendo di rinvenire sei involucri di sostanza stupefacente termosaldati nonché materiale vario utilizzato per il confezionamento, due bilancini di precisione funzionanti e una considerevole somma di denaro in banconote di piccolo taglio, occultate in più posti.

La donna fermata veniva, inoltre, escussa nei locali del Commissariato, dove dichiarava di aver acquistato più volte sostanza stupefacente da A.M., accusandolo di essere un pusher, e di averlo contattato tramite messaggi Wathsapp che mostrava agli agenti del Commissariato.

IL PROCESSO All’esito della convalida al 32enne sono stati concessi gli arresti domiciliari e, su richiesta della difesa, allo stesso è stata restituita la quasi totalità della somma sequestrata. Il processo è stato poi rinviato al prossimo 3 giugno.

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