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Macellazione clandestina e scarichi abusivi, sequestri e denunce a Scigliano
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Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito

COSENZA 1 febbraio 2022 – Macellazione clandestina, scarichi abusivi e detenzione di animali pericolosi. Sono i reati per i quali dovrà rispondere un uomo di Scigliano a seguito di una ispezione igienico sanitaria effettuata dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rogliano in collaborazione con i N.A.S. di Cosenza presso un esercizio commerciale di Macelleria nel comune cosentino. Durante tale ispezione si è constatato che l’attività era sprovvista di regolare traccia documentale della gestione e della rintracciabilità degli scarti di origine animale. Si è quindi proceduto ad estendere il controllo, unitamente al personale veterinario del Distretto Sanitario di Rogliano anche all’azienda agricola di proprietà e legata a tale attività commerciale. Qui si è riscontrato, all’interno di un magazzino adibito a macellazione, la presenza di carcasse appena macellate di suini privi di dispositivi utili all’identificazione o alla tracciabilità. Inoltre i reflui derivanti dal lavaggio dei capi macellati, attraverso una tubatura sotterranea confluivano per lo sversamento direttamente sul suolo per poi giungere attraverso una scarpata in un’area boscata a valle. In un altro magazzino attiguo erano inoltre presenti diversi animali vivi privi di registrazione e quindi illegittimamente detenuti, oltre a due cinghiali senza alcuna autorizzazione, specie questa classificata come “animali pericolosi”. Anche in questo magazzino adibito a stalla vi era un sistema di canalizzazione che convogliava le deiezioni degli animali per sversarle direttamente tramite condotta all’interno dell’area boscata. Si è quindi proceduto, oltre al deferimento all’A.G. del proprietario, al sequestro cautelativo sanitario dei 36 animali vivi presenti non registrati, e al sequestro penale degli scarichi abusivi, delle carcasse e del locale adibito a macellazione.  

Per quanto riguarda i due cinghiali vivi, saranno sottoposti a controlli sierologici (che comprendono anche la ricerca del virus della peste suina africana segnalata nelle province di Alessandria e Genova) continuando a permanere in azienda, in attesa di provvedimenti dell’autorità sanitaria competente, finalizzati al loro abbattimento o affidamento a struttura autorizzata.

 

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