Nella nuova edizione della Classifica dedicata alle università italiane, l’ateneo sale al terzo posto e cresce per borse di studio, in controtendenza rispetto a quanto registrato nel Paese dal Centro studi. E sul calo nazionale delle iscrizioni il rettore Leone rileva: «Nel nostro caso invece sono aumentate»
L’Università della Calabria riconquista il podio tra i grandi atenei statali del Paese nell’edizione 2022/2023 dell’ormai tradizionale classifica Censis. Il rapporto, che conta 69 graduatorie e prende in considerazione 924 variabili, si propone ormai da vent’anni di fornire un’analisi del sistema universitario italiano basato sulla valutazione delle strutture, dei servizi, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione, del tasso di occupabilità post laurea.
L’Unical quest’anno si è piazzata al terzo posto, con un punteggio di 90,3. La classifica nelle posizioni di testa è in realtà molto corta: l’ateneo è a meno di un punto dalla prima, Pavia, che si è attestata su una valutazione complessiva di 91.
L’ateneo conferma il primato assoluto – considerando tutti gli atenei, al di là delle dimensioni – per i servizi (residenze e mense) e migliora il proprio punteggio per le borse di studio. Un dato rilevante quest’ultimo, tanto più perché l’ateneo si mostra in controtendenza rispetto a quanto il Censis ha rilevato nel resto del Paese: l’Unical non solo non arretra rispetto alle voci servizi e borse, ma migliora grazie a un deciso investimento sul diritto allo studio.
«Siamo molto soddisfatti dei dati dell’annuale rilevazione Censis, che tracciano il ritratto di un ateneo attento agli studenti, con servizi di alto livello e impegnato a garantire a tutti l’accesso alla formazione universitaria, superando le barriere economiche che rappresentano oggi ancora un freno all’attuazione del dettato costituzionale – dice il rettore Nicola Leone – Per questo sono ancor più fiero del dato relativo alle borse di studio, che registra per l’Unical un importante miglioramento: abbiamo lavorato molto su questo punto, in questi mesi, consapevoli che la pandemia avrebbe ridotto ancor di più le disponibilità economiche di molte famiglie. Ed il prossimo anno gli studenti avranno ulteriori vantaggi, il nostro nuovo bando aumenta gli importi delle borse e amplia la platea dei beneficiari. Registro, inoltre, un altro dato rilevante per l’Unical. Dall’analisi più ampia fatta dal Censis emerge un calo delle iscrizioni negli atenei italiani, correlato alla pandemia e alla contrazione dei redditi familiari. Anche qui l’Unical sorprende in controtendenza: i nostri dati sulle immatricolazioni non solo confermano il grande aumento dello scorso anno, ma segnalano un ulteriore incremento del 2,7% degli iscritti al I anno di università».
I DATI – La performance dell’Unical registra un miglioramento in diversi parametri. Per i servizi riconferma il primato in Italia, mantenendo il punteggio massimo di 110. Significativo è il risultato per le borse di studio (parametro che comprende tutti i sussidi e benefici connessi al diritto allo studio): l’Unical sale da 98 dello scorso anno a 102, secondo migliore risultato tra gli atenei di grandi dimensioni (20mila-40mila iscritti).
L’ateneo guadagna poi anche un punto alla voce strutture (aule, biblioteche, laboratori), che passa da 81 a 82 e migliora il proprio punteggio per comunicazione e servizi digitali, crescendo da 97 a 100. Stabile il punteggio relativo all’internazionalizzazione (iscritti stranieri e studenti che trascorrono un periodo all’estero), pari a 75. L'Unical registra un lieve calo alla voce occupabilità, dovuto principalmente agli effetti della pandemia ed al difficile contesto meridionale.