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“Intrecci: Calabria Ebraica, un mistero fra storia, arte e musica”
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è il tema dell’importante incontro organizzato dalla Pro Loco di Castrovillari con il patrocinio della Locale Amministrazione Comunale in programma giovedì 18 luglio alle ore 21.00 presso il Protoconvento Francescano.

Intrecci, sonorità, radici ed emozioni. Un ponte di musica tra Calabria, Spagna, Nord Africa ed Israele  condotto da Roberto Zadik con Carmine Mazzotta & Castrum con la presenza del giornalista opinionista, Klaus Davi.

L’incontro sull’insediamento Ebraico a Castrovillari ed in Calabria, si aprirà con i saluti del sindaco, Domenico Lo Polito, del Presidente della Pro Loco, Eugenio Iannelli e del Presidente Nazionale della F.I.T.P., Gerardo Bonifati.

Relazioneranno lo storico, Giangluigi Trombetti, il giornalista Klaus Davi, l’Etnomusicologo Roberto Zadik  e Roque Pugliese della comunità Ebraica di Napoli.

L’ebraismo in Calabria ha origini antiche ma rivela ancora oggi una vivace presenza della comunità Ebraica  attraverso luoghi, riti, usi e costumi che affascinano i visitatori e gli appassionati che vi si accostano e parte dell’estremo sud della regione: la città di Reggio Calabria e la sua provincia, che più di altre conservano toponomastica e luoghi votati alla cultura e alla spiritualità ebraica.

Importanti quartieri ebraici li troviamo con la Giudecca di Reggio Calabria e lo storico quartiere ebraico  cittadino che ancora porta questo nome. Nell’area grecanica di Bova Marina dove è possibile visitare i resti dell’antica Sinagoga, ed ancora importanti quartieri ebraici a Nicotera, Vibo Valentia, Lamezia Terme e Catanzaro.

Spostandosi in provincia di Cosenza sulla costiera tirrenica di Santa Maria del Cedro si può assistere ad un evento unico, che figura certamente tra le tradizioni più importanti della comunità ebraica in Calabria. I rabbini di tutto il mondo si riuniscono ogni anno per la raccolta rituale dei cedri che occorrono per celebrare l’importante rito della Festa del Sukkot uno dei rituali più importanti dell’ebraismo e consiste nel rievocare le peregrinazioni del popolo ebraico nel deserto durante il viaggio verso la Terra Promessa.

La presenza degli ebrei in Castrovillari è fortemente testimoniata da una abbondanza di documenti scritti, il loro stanziamento in città è da datarsi tra il V ed VI secolo. In passato  un buon tratto della città era denominato Giudea ( Judecha ), l' attuale via Giudeca, in questa strada venne martirizzato per loro mano il Beato Pietro Cathin. Nel quartiere vi era la sinagoga, che fungeva da tempio e da scuola, mercanti di professione e finanziatori. Nel 1511 gli ebrei di Castrovilalri diedero vita all’Universitas che contribuì a rendere più grande l’attuale Chiesa di San Giuliano. Gli ebrei tentarono di sottrarsi all’esodo dei cosiddetti “cristiani novelli”, quegli ebrei che erano passati al cattolicesimo di cui si ha testimonianza ad Amendolara, Castrovillari, Tarsia, Mottafollone, Rossano, Rende, Cosenza, Crotone, Tropea.  Dopo pochi anni però essi ritornarono nella città, poichè in molti documenti se ne fa menzione, ritornando anche in possesso della loro scuola come appare da un atto notarile del 22 novembre 1535 rilevato da Carlo Maria L' Occaso che suona così: " Item domum unam sitam et positam intus Civitatem Castrovillari, in loco dicto lo Portello dei Judei, justa domum venerandae Ecclesiae S. Juliani, quam tenent Judei pro-Schola ". Nel 1541, però a causa di un editto di Carlo V, gli ebrei furono costretti a lasciare definitivamente il suolo del regno.

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