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Maltrattamenti in famiglia, eseguita una misura di custodia cautelare in carcere
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Nella mattinata di sabato 20 luglio personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Mobile della Questura di Cosenza, diretta dal Questore della provincia di Cosenza, dr. Giuseppe Cannizzaro, unitamente alla Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Cosenza, ha dato esecuzione ad una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta del P.M. di quest’ultimo ufficio nei confronti di un giovane individuo per il reato di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori. L’uomo si è reso responsabile di continue violenze nei confronti della propria compagna, sia nel periodo della loro relazione e convivenza, sia nel periodo successivo alla fine del loro rapporto.

Le violenze, protrattesi per due anni, sono consistite in insulti, percosse, lancio di oggetti e perfino di una pentola piena di acqua calda. A seguito di tali episodi, accaduti anche quando la coppia era in attesa di un figlio, la donna è stata anche costretta a recarsi in ospedale dove i sanitari hanno riscontrato una interruzione della gravidanza. Nonostante la donna si sia infine determinata a chiudere la relazione, l’uomo non si è mai rassegnato all’idea di essere lasciato, e soprattutto all’idea che la sua ex compagna potesse rifarsi un’altra vita, iniziando a seguirla nei locali da lei frequentati, sotto casa e sotto il posto di lavoro della donna, in alcuni casi  sbarrandole la strada con la macchina e impedendole il passaggio, ossessionato dall’idea che la stessa potesse intrattenere relazioni con altri uomini.

Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

 

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