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Patente a crediti sui cantieri, Celebre: 'Un passo in avanti ma non basta'
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Da ieri imprese e lavoratori autonomi impegnati in cantieri temporanei e mobili dovranno essere in possesso di una patente a crediti per la sicurezza; sicuramente è un passo in avanti per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma non è quello che avevamo chiesto in tutti questi mesi come Fillea CGIL. Abbiamo apprezzato che non ci sia stato un rinvio, ma per noi questa patente a crediti è uno strumento utile solo in parte, un provvedimento insufficiente con molte ombre e poche luci. A partire dalla dotazione di punti che è troppo alta. Si potrà arrivare a una media di 70 e 80 crediti sapendo che un infortunio mortale farà perdere 20 crediti e una invalidità permanente solo 15, ma la cosa che non accettiamo è la possibilità di poter recuperare questi punti facilmente. Siamo convinti, e lo continueremo a dire con forza, che i punteggi vadano tenuti più bassi, con penalità e riduzioni immediate e non certo solo a sentenza definitiva, magari dopo molti anni. Se un'azienda viola le norme sulla sicurezza, per la Fillea CGIL, va fermata immediatamente e, soprattutto, un infortunio mortale non può essere cancellato con un corso sulla sicurezza. Questa patente a crediti non ci soddisfa anche perché prevede un sistema di autocertificazione per le imprese che ne limita l'efficacia. Per noi non è per nulla positivo il fatto che nello stesso tempo siano state fatte delle norme per cui le aziende che si autocertificano per un anno non verranno controllate; addirittura è stato previsto che le imprese che dovranno essere controllate debbano essere informate preventivamente 10 giorni prima. Quello che ci piace, invece, è la possibilità da parte degli Enti bilaterali edili e gli Rlst di avere maggiori informazioni. Comunque, come Fillea CGIL Calabria, siamo consci che un giudizio lo si potrà dare solo nel medio periodo. Noi non abbasseremo la guardia e continueremo a batterci affinché sia estesa a tutti i settori, perché la sicurezza è un tema che riguarda tutti, e soprattutto continueremo a chiedere maggiori investimenti sulla prevenzione. Così come, riteniamo che sia arrivato anche il momento di introdurre nel nostro Codice penale il reato di omicidio sul lavoro ed una procura speciale a livello nazionale che si occupi solo di questa materia.

Il nostro obiettivo era è resta che nessuno più muoia sul lavoro". 

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