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Al Parco Archeologico di Sibari uno dei più grandi fotografi del Novecento
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Al Parco Archeologico di Sibari arriva la grande fotografia del Novecento. Sabato 28, alle 18, debutta la rassegna Copia-Copiae con la mostra dedicata a uno dei maestri italiani più celebrati, Claudio Abate. Curata da Simone Zacchini, in collaborazione con l’Archivio Claudio Abate e il supporto organizzativo di BAM! - Eventi d’Arte, sarà visitabile fino al 28 settembre. Le opere di Claudio Abate, protagoniste della mostra, sono legate al tema vino, ai corpi, all’essenza dei soggetti. Riprodotte in pannelli di vetro di grande formato, costelleranno il camminamento sopraelevato e l’area della terrazza che costeggiano gli scavi del Parco del Cavallo, secondo un allestimento di grande impatto visivo concepito per valorizzare l’urbanistica e le architetture più significative dell’antica città di Copia: la Plateia A, la Domus, l’emiciclo-Teatro e la Plateia B. Le opere scelte testimoniano il rapporto altamente sperimentale di Claudio Abate, l’attenzione dell’artista per l’elemento perturbante del mezzo fotografico. Il percorso della mostra, organizzata in collaborazione con la Direzione Generale Musei, inizia dalla serie “La malattia dell’occhio” (1976-79) esposta sul camminamento che costeggia la strada di ingresso all’antica città da nord, che rappresenta il fulcro della mostra manifestando la soggettività del fotografo e la “malattia” del suo occhio. La mostra prosegue con “Litro” (1999), una messa in scena aristocratica e sospesa che si ricollega allo scenario della Domus sottostante. Il percorso espositivo si conclude sulla terrazza che affaccia sulla parte meridionale dell’area archeologica, dove altre due foto altamente sperimentali degli anni Settanta e Ottanta si pongono in contatto visivo diretto con l’area dell’emiciclo-Teatro e della Plateia B, strada su cui si affacciavano le antiche botteghe.  Dalla serie “Contatti con la superficie sensibile” (1972) emerge la fotografia di Abate dal carattere performativo con l’impronta del corpo dell’amico artista Eliseo Mattiacci, mentre in “Dopo cena” (1983) la citazione straniante del maestro al cenacolo vinciano.

Sempre sabato, dopo il vernissage ad illuminare la serata agli scavi sarà l’alta cucina per il terzo appuntamento enogastronomico di “Linfa: essenze dalla terra”, la mostra multisensoriale e immersiva organizzata da Parchi archeologici di Crotone e Sibari presso il Museo archeologico Nazionale della Sibaritide insieme all’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese.

Caterina Ceraudo (nella foto), la cuoca di Dattilo stella Michelin e già Miglior Chef Donna per la Guida Michelin, condurrà alle 20 il cooking show dedicato ai sapori della costa ionica crotonese. Firmerà un percorso raffinato e creativo del gusto attorno alla memoria e alle tradizioni. La Ceraudo darà corpo al dialogo armonico tra mare e campagna con il baccalà al sambuco e con la Pitta al majo. Con queste due interpretazioni del repertorio gastronomico di Dattilo, la cuoca offrirà una sintesi della sua visione di vita e di cucina che l’ha fatta entrare nel gotha dell’alta cucina nazionale e per la quale è stata consacrata tra le voci più autorevoli e sensibili del fine dining sostenibile. L’étoile della cucina calabrese, incanterà i presenti con la sua abilità di trasformare ingredienti semplici in pietanze estremamente eleganti e poetiche. I piatti saranno accompagnati da vini del territorio selezionati da Arsac.

 

Anticipano gli appuntamenti del sabato, venerdì 27 giugno al Museo, le visite guidate di Linfa e a seguire le masterclass sull’olio, curate dall’Elaioteca Regionale e da Arsac, attraverso cui i visitatori potranno gustare e scoprire gli extravergini e le cultivar locali con analisi sensoriali e assaggi alla cieca. Il sommelier dell’olio ed esperto di Arsac, Giuseppe Giordano, farà degustare una selezione di extravergini della costa ionica: Pignarella di Tenuta Pignarella, ottenuto dalle cultivar Ottobratica e Tombarello; Rosi Dolciterre di Sorelle Garzo, blend reggino di Ottobratica e Sinopolese; De Bellis dell’Azienda Agricola De Bellis, nettare del cuore della Sibaritide da Dolce di Rossano e Tondina.

 

Intrecciando cultura dell’olio e del vino, la mostra-evento Linfa anticipa la seconda edizione di Vinitaly and The City. L’iniziativa, promossa dal Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria con il coordinamento di ARSAC e la collaborazione del Ministero della Cultura, si svolgerà dal 18 al 20 luglio riportando il mondo del vino calabrese e del Sud Italia nell’antica Sybaris.

Dopo il grande successo dello scorso anno, l’evento off-show di Vinitaly tornerà a dare vita al sito archeologico, accogliendo cantine, consorzi di tutela, collettive di produttori, e protagonisti del settore oleario e degli amari. Il programma sarà ricco di appuntamenti: degustazioni itineranti, incontri tematici sul vino, assaggi di piatti tipici, musica dal vivo e momenti di approfondimento, pensati per appassionati, turisti, operatori e comunità locali.

 

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