Il Comitato Regionale Calabro della Federazione Italiana Nuoto, risponde prontamente in merito alle preoccupazioni del gestore delle piscine comunali di Campagnano, Carmine Manna, secondo il quale "Il movimento nel suo complesso stia attraversando una fase difficile, quasi di sopravvivenza". Esternazioni rilasciate agli organi di stampa. "E' necessario quanto doveroso – sostiene la FIN Calabria - ristabilire con chiarezza la verità dei fatti. Non ci risulta alcuna iniziativa realmente collaborativa da parte del Presidente dell'Amphiios, Carmine Manna, che invece ha avuto in questi mesi un comportamento volto a limitare la disponibilità degli spazi acqua alle società sportive del territorio affiliate alla Federazione Italiana Nuoto, compromettendo programmazione tecnica e attività agonistica. Le sue dichiarazioni oltre a risultare offensive verso gli operatori del settore, sono infondate e in netto contrasto con la realtà dei fatti che vedono il movimento calabrese da anni con un trend di crescita in tutti i comparti, con eventi regionali in aumento, risultati di valore a livello nazionale e internazionale e una rassegna stampa dell’ultimo decennio che testimonia in modo tangibile questo percorso, merito di dirigenti e staff tecnici preparati e competenti. È inoltre opportuno ricordare che diversi gestori, fra cui lo stesso Carmine Manna, hanno beneficiato di consistenti contributi a fondo perduto per centinaia di migliaia di euro, che il MEF, su iniziativa della Federazione Italiana Nuoto, ha erogato come sostegno indiretto ai gestori degli impianti sportivi, ma allo scopo diretto di sostenere l’attività sportiva, soprattutto quella agonistica. Quando si ricevono fondi pubblici è doveroso assumersi la piena responsabilità, garantendo servizi e spazi adeguati alla comunità e alle società sportive. Un un onesto mea culpa sarebbe quanto mai opportuno da parte del gestore Carmine Manna. Se fosse vero quanto da lui dichiarato, allora come si spiega l’incomprensibile scelta da parte sua di disdire l’accordo triennale economico che aveva stipulato nel 2024 con la Federazione Italiana Nuoto, per l’acquisto di spazi acqua in vasca olimpica, accordo pensato per consentire la preparazione degli atleti delle società affiliate in impianti conformi agli standard e per ospitare eventi federali con ricadute positive anche sul piano economico? Tale scelta scellerata ha arrecato un danno tangibile alle attività delle società sportive e al territorio, penalizzando la crescita tecnica degli atleti e privando la comunità di opportunità e di sfide con le organizzazioni sportive di altre regioni . E poi, da quale pulpito proviene la critica? Da chi ha scelto di limitare e ridurre la flessibilità (e non incentivare !!) degli orari di utilizzo della vasca da 25 metri ad atleti che avrebbero pagato un corrispettivo certo e che hanno dovuto chiedere l’intervento del Comune di Cosenza nella speranza di vedersi riconosciuti tali spazi. Per queste ragioni chiediamo al gestore Carmine Manna, una pubblica rettifica delle affermazioni e il ripristino di condizioni di lavoro rispettose degli impegni assunti verso società sportive e atleti. Il confronto è sempre benvenuto, ma deve poggiare su dati, responsabilità e correttezza istituzionale, non su dichiarazioni prive di riscontro che screditano ingiustamente il lavoro di tanti professionisti che lavorano per contribuire alla crescita del movimento. Gli sport natatori calabresi crescono perché sono costituiti da persone serie, competenti e appassionate ed un Comitato Calabrese della FIN continuerà non solo nel percorso di crescita del movimento come confermano i fatti, ma continuerà a tutelare atlete, atleti, tecnici e dirigenti, pretendendo che chi gestisce impianti pubblici o a rilevanza pubblica rispetti i patti, le regole e il valore sociale dello sport a fronte dell’impegno amministrativo preso con l’Ente pubblico affidatario della concessione".