Continua la programmazione in remoto del Circolo Culturale “L’Agorà con un nuovo incontro sul tema “I confinati a seguito della Rivolta di Reggio del 1970”.Nel corso dell’incontro, organizzato dal sodalizio culturale reggino, si registrano le presenze del sindacalista Enzo Rogolino e dello studioso locale Matteo Gatto Goldstein. Il confino è stata una misura di prevenzione repressiva utilizzata durante il Regno d’Italia, che è consistita nell’allontanare dal suo ambiente “naturale” un soggetto ritenuto pericoloso per l’ordine pubblico ed isolarlo in una località remota sotto il controllo degli organi di polizia, secondo l’idea che in tal modo lo si rendesse inoffensivo per il resto della società e si potessero prevenirne eventuali attività considerate come criminali.Sebbene le sue origini giuridiche risalgono al periodo liberale, l’utilizzo del confino è legato soprattutto alla dittatura fascista, che modificando l’impostazione iniziale lo utilizzò ampiamente, a partire dal 1926, come misura di repressione del dissenso politico e sociale nei confronti del regime stesso. Dopo la nascita della Repubblica Italiana fu dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale; una misura simile - il soggiorno obbligato - venne introdotta nel 1965 per gli imputati dei reati di mafia (e poi abrogata nel 1995 a seguito dei referendum abrogativi di quell'anno).Queste, alcune delle cifre, che saranno oggetto di analisi nel corso della conversazione organizzata dal sodalizio culturale reggino.La manifestazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da giovedì 27 novembre.