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Cemento sulla pista del Brillia: atleti traditi e impianto pubblico stravolto senza pudore
06/12/2025
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Il capogruppo consiliare Guglielmo Caputo attacca il Comune: «Atto che danneggia giovani e scuole, serve un ripristino immediato»

Al Brillia di Corigliano una parte della pista di atletica è stata rimossa e sostituita da cemento per consentire l’ingresso delle auto nell’impianto. Una decisione che non solo sorprende, ma che incrina il rapporto tra sport e territorio. In un luogo che dovrebbe garantire pari dignità a tutte le discipline, si sceglie invece di sacrificare un settore già fragile, privandolo di ciò che resta della sua storia.

L’intervento ha provocato una reazione netta da parte di atleti, società e famiglie. La preoccupazione è profonda: la pista rappresenta uno degli ultimi spazi dedicati a un movimento che da mesi non dispone più di salti e lanci. Il campione italiano Jesse che vive a Corigliano da tempo e i suoi compagni sono costretti a svolgere gli allenamenti in condizioni che definire problematiche è poco. Strutture inadatte, strumenti arrugginiti, ambienti umidi: un quadro che non rispetta chi ha portato il nome della città oltre i confini locali.

«La pista di atletica è un bene pubblico, un’infrastruttura per lo sport di base, per le scuole e per le società del territorio» dichiara il capogruppo di Fdi, Guglielmo Caputo. «Non è accettabile che venga compromessa senza una visione che includa tutte le discipline, non solo il calcio».

Qui non si parla solo di un intervento tecnico, ma di una scelta che rischia di privare una generazione di un luogo essenziale per la crescita motoria. Le scuole perdono un punto di riferimento, i ragazzi uno spazio sicuro, le famiglie la certezza che lo sport sia considerato una risorsa e non un peso.

La società che opera nell’impianto, inoltre, riceve come sede una stanza umida, con strumenti deteriorati. Un segnale che pesa come un giudizio sul valore attribuito allo sport non competitivo, a quello che forma, educa e integra. Il Brillia, fino a poco tempo fa, accoglieva anche persone con disabilità e cittadini di diversa provenienza, testimoniando ciò che l’atletica può generare: unione, rispetto, inclusione.

«Chiedo al Comune di Corigliano-Rossano e all’assessore Argentino: chiarezza e l’immediato ripristino della pista» prosegue Caputo. «Non resteremo in silenzio mentre un’infrastruttura pubblica viene snaturata e rovinata».

Il riferimento ai principi riconosciuti dalla nostra Costituzione non è casuale: la pratica sportiva è un patrimonio educativo e sociale. Oggi, al Brillia, questo patrimonio appare ferito da scelte che meritano spiegazioni e un intervento tempestivo.

 

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