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Il plesso di via Milelli, dell'Istituto comprensivo “Zumbini”, entra ufficialmente nel mondo delle Apple Distinguished School
20/02/2021
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“Nasce a Cosenza una nuova idea di scuola, nella quale non solo si utilizzano gli strumenti tecnologici e digitali, ma si lavora, grazie ad essi, in un percorso completamente ribaltato e che prevede per i ragazzi una sperimentazione a 360 gradi, dove si fa didattica non solo stando seduti al banco, ma ricercando e conducendo attività che rimangono sicuramente più impresse”. Lo ha affermato il Sindaco Mario Occhiuto dopo aver visitato questa mattina la sede del plesso scolastico di via Milelli, che fa parte dell'Istituto “Zumbini”, dove da quasi una settimana sono presenti i formatori dell'Istituto “Ungaretti” di Melzo, in provincia di Milano, scuola di eccellenza nel campo della didattica digitale e che in questo settore è considerata “buona pratica” e prima in Italia. L'Istituto “Ungaretti” di Melzo – a Cosenza è venuta, insieme ai formatori, anche la dirigente scolastica Stefania Strignato – ha affiancato la scuola di via Milelli nell'attività che ha permesso di sviluppare il progetto utilizzando una nuova metodologia, in virtù del quale si cercano informazioni, si selezionano contenuti, rendendoli funzionali al contesto e alle richieste, con la figura del docente che non è più il leader delle proprie lezioni, ma che diventa una sorta di coach accompagnando i processi di apprendimento degli studenti. “In questo progetto – ha detto ancora il Sindaco Occhiuto – non c'è soltanto la mera fornitura agli studenti delle attrezzature digitali, ma anche la formazione dei docenti. E' questo il modello di scuola al quale guardiamo con interesse e quella di via Milelli è la scuola su cui l'Amministrazione comunale ha puntato, anche perché è situata in un contesto della città che merita di essere rivalutato. Siamo stati agevolati in questo percorso dalla dirigente scolastica Marietta Iusi che ha recepito subito le potenzialità del progetto, grazie al suo entusiasmo ed alla grande collaborazione con la quale sta portando avanti questa nuova idea di scuola. Anche i docenti si sono prestati molto volentieri a questa attività di formazione e a questo nuovo approccio, anche più faticoso,  che però, risulta essere molto più creativo”. Alla visita di questa mattina, cui era presente anche l'Assessore alla istruzione e alla ricerca scientifica della Regione Calabria, Sandra Savaglio, hanno preso parte anche il Vicesindaco e assessore alla riqualificazione urbana Francesco Caruso, l'Assessore alla scuola Matilde Spadafora Lanzino e l'Assessore alla cultura e al turismo Rosaria Succurro.

“Il plesso di via Milelli – ha detto l'Assessore Spadafora Lanzino – è  al centro tra la città storica e la città nuova e può, quindi, diventare un vero e proprio polo, con la digitalizzazione che proietta i ragazzi nel futuro assumendo un'importanza incredibile.  Questa scuola può fare da traino anche per le altre scuole”.

Stefania Strignato, dirigente scolastica dell'Istituto “Ungaretti” di Melzo ha illustrato il progetto, realizzato in collaborazione con Tuttoscuola, la più accreditata testata specializzata nel settore scolastico. “Si tratta – ha detto - di un progetto di trasformazione digitale che abbiamo sviluppato aderendo ad un bando del Ministero dell'istruzione sulla povertà educativa e grazie alla lungimiranza dell'Amministrazione comunale. Un progetto che non si fonda soltanto  sulla strumentazione tecnologica, ma, soprattutto, sulla formazione del personale con riferimento alle metodologie didattiche innovative. Finisce il sapere disciplinare – ha aggiunto Strignato – ma si lavora per project work, partendo da compiti di realtà e finendo col creare dei percorsi di personalizzazione dello studente”. Per Marietta Iusi, dirigente dell'Istituto comprensivo “Zumbini” e del plesso di via Milelli, “è stata una fortuna aver ricevuto il finanziamento del Miur sulla povertà educativa e quindi l'affiancamento di una scuola che è una vera e propria eccellenza a livello nazionale e che ha portato fin qui tutto lo staff dei formatori,  in una full immersion che ci ha visti impegnati  in formazione teorica e in pratica laboratoriale anche nelle classi”.

 

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