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Belvedere Marittimo si candida a diventare un caso di studio come destinazione turistica
07/11/2022
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Belvedere Marittimo, punta sul proprio centro storico e si candida ad essere una destinazione turistica che si identifica come ‘Borgo della Sapienza con Albergo diffuso’.

Questo è quanto emerso in un incontro, che si è tenuto, nei giorni scorsi, presso il ‘Museo del Mare’ della cittadina tirrenica, promosso dall’Istituto Calabrese di Politiche internazionali (IsCaPi) e patrocinato dall’amministrazione comunale. Alla base la riqualificazione del borgo che trova nel “Turismo Lento, sostenibile ed esperienziale” la sua identificazione. Nella visione complessiva il progetto intende, infatti, proporre un sistema locale di turismo lento, attrattore di elementi e di processi, volano per lo sviluppo d’itinerari turistici da proporre ai “viaggiatori di senso” e capace di far rivivere i luoghi delle antiche vie, coinvolgendoli in attività, ad alto contenuto relazionale ed emotivo. “Tutto questo - come ha sottolineato il responsabile dell’IsCaPi, Salvatore La Porta - al costo di un euro. È questo, infatti, l’investimento che si chiede, perché l’idea si basa - continua La Porta - su quelli che sono gli elementi dell’economia circolare. Un progetto che individua i presupposti per la creazione di un sistema integrato turistico locale pubblico/privato che coinvolga la cittadinanza e gli operatori interessati in attività eco-sociali partecipative”. L'obiettivo sarà, quindi, quello di far rivivere i luoghi del centro storico coinvolgendo attivamente la comunità e gli operatori. Molte le adesioni già da parte di diverse associazioni, imprese, proprietari degli appartamenti e diocesi, tra questi l’Unpli provinciale, nella persona del suo presidente Antonello Grosso La Valle, che nel corso dell’incontro ha affermato: “L’idea è volta alla progettazione, e realizzazione di un processo d’individuazione rigenerazione e recupero del patrimonio materiale ed immateriale del territorio finalizzato alla promozione d’itinerari, ed esperienze, basata su un sistema di accoglienza che consenta l’accesso e fruizione del capitale storico culturale ed il recupero e valorizzazione delle tradizioni, dell’enogastronomia, dell’ambiente naturale sociale e religioso locale. Il mondo delle Pro Loco - ha aggiunto - non poteva quindi che sposare l’idea e svilupparne la coprogettazione”.

Tra i relatori anche l’esperto di marketing territoriale, Francesco Aloe che ha messo in evidenza come la comunicazione e l’identificazione di un proprio brand sono elementi imprescindibile alla realizzazione del progetto, e Danilo Carnevale di 'Fuscaldo Apartment’, realtà già operante e che è stata portata come esempio pratico di ciò che è possibile realizzare. “Ciò che rende interessante il progetto - ha precisato Carnevale - è l’idea di sistema integrato su cui si basa e che mette in collegamento tutte le altre realtà del comprensorio, dalla sinergia di percorsi agli Infopoint dei comuni limitrofi, dalla promozione di servizi intercomunali alla condivisone di eventi promozionali”.

Un progetto che ha l’ambizione di diventare un caso di studio che si avvarrà della collaborazioni di esperti della materia, professori universitari e progettisti, così da poter poi esportare in altre realtà. Uno dei primi passi sarà la creazione di due commissioni di studio permanenti: ‘la commissione degli itinerari’ con il compito di censire ed individuare gli antichi e nuovi sentieri urbani, co-urabani ed interurbani del territorio ed finalizzata al recupero ed fruizione di tali percorsi. E la ‘commissione della memoria' che avrà come obiettivo il censimento e l’individuazione del patrimonio materiale ed immateriale del Borgo che andrà a supportare la redazione della DE.CO del territorio comunale.

Una perfetta sinergia, quindi, tra pubblico e privato che vede l’avallo dell’amministrazione comunale. “Un progetto estremamente interessante - ha affermato il sindaco Vincenzo Cascini - perché significa far rinascere la parte centrale e storica del nostro paese. La possibilità - ha continuato il primo cittadino - di recuperare il nostro territorio sia dal punto vista culturale, artistico, enogastronomico, sia dal punto di vista di vivibilità e rapporto con i cittadini e quindi di farlo conoscere e valorizzarlo, è un disegno meraviglioso. Ecco perché - dichiara - come amministrazione lo condividiamo appieno e ritengo, altresì, che partiremo tutti decisi affinché questo si possa realizzare in brevissimo tempo”.

Il segreto della buona progettazione è, senza dubbio, il grado di condivisione degli attori locali al progetto di offerta che il progettista di turismo lento sarà riuscito a creare.

“Il turismo lento è anche relazione umana, esso deve dare - ha concluso la giornalista Fabrizia Arcuri, moderatrice dell’incontro - l’opportunità di conoscere le persone del posto, i testimoni e gli attori della sua cultura e delle sue tradizioni. Il viaggiatore slow deve sentirsi a casa, vivere in maniera autentica la vita del luogo che visita, deve essere agevolato nel creare contatti con gli abitanti che incontra. Esperienze, relazioni ed emozioni sono il cuore del turismo lento, ecco perché oggi qui non si parla solo di albergo diffuso ma di ‘borgo ospitale diffuso’, ed è questo l’elemento innovativo e su cui bisogna puntare l’attenzione ed investire”.

 

 

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