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“L’acqua di Acquaformosa non è in svendita"
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E’un bene pubblico e pertanto la sua gestione deve essere pubblica”. Ad affermarlo è il sindaco della piccola comunità italo albanese di Acquaformosa, Gennaro Capparelli (nella foto9, dopo che questa mattina il  commissario ad acta nominato dalla Regione Calabria per l'adesione ad Arrical, si è recato presso il Comune e ha adottato la delibera che, contrariamente alla volontà espressa unanimemente dal consiglio comunale,  fa aderire il comune di Acquaformosa all'Autorità regionale acqua e rifiuti (Arrical). “Il consiglio comunale di Acquaformosa, all’unanimità, aveva deciso di aderire all’Arrical – tiene a ricordare il sindaco Capparelli - solo ed esclusivamente per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Per quanto attiene, invece, la gestione del servizio idrico aveva deciso che questa doveva rimanere nelle mani del Comune perché ritenevamo e riteniamo – ha spiegato il primo cittadino di Acquaformosa, Gennaro Capparelli - che con la gestione diretta comunale siamo sicuri di poter garantire una maggiore efficienza gestionale e una migliore qualità del servizio all'utenza e, soprattutto, perché l’acqua è un bene pubblico e la sua gestione deve essere pubblica. Una decisione, la non adesione ad Arrical, motivata anche dal fatto che si possa verificare un notevole aumento delle tariffe a fronte di una diminuzione dell’efficienza dei servizi, soprattutto nella tempistica degli interventi e temendo, altresì, un impatto negativo sul bilancio comunale.  Come Comune, dopo la decisione della Regione di nominare il Commissario ad Acta, abbiamo promosso – ha evidenziato il primo cittadino di Acquaformosa - un ricorso presso il Tar Calabria e siamo in attesa della fissazione dell’udienza di merito. Sebbene il commissario ad acta nominato dalla Regione con i poteri del consiglio comunale questa mattina, senza attendere la decisione sul ricorso pendente davanti Tar Calabria, abbia espletato le sue funzioni approvando la delibera di adesione ad Arrical, noi, come amministrazione, continueremo la battaglia. Una battaglia che condurremo – conclude il sindaco Capparelli - nell’interesse della nostra comunità che ci ha chiesto e ci chiede, a gran voce, di evitare con tutti i mezzi che l’acqua diventi un bene privato”.

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