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Cosenza, consegnati in Comune i premi per meriti culturali
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Il Sindaco Franz Caruso ha consegnato alla professoressa Nella Matta Rocca e al Prof.Giuseppe Trebisacce il riconoscimento per meriti culturali promosso dalla Commissione Cultura del Comune di Cosenza, presieduta dal consigliere Mimmo Frammartino, insieme all'A.I.Par.C.(Associazione Italiana Parchi Culturali Cosenza) di cui è Presidente Tania Frisone. La cerimonia di consegna, molto partecipata, si è svolta nella sala consiliare di Palazzo dei Bruzi dove è confluita per l'occasione buona parte del mondo dell'associazionismo cosentino. Ad introdurre i lavori, il Presidente della commissione cultura Mimmo Frammartino cui ha fatto seguito il saluto della Presidente dell'A.I.Par.C. Tania Frisone. A mettere a fuoco la figura delle due personalità della cultura cosentina sono stati la consigliera comunale Bianca Rende per Nella Matta e il senatore Massimo Veltri per Giuseppe Trebisacce. Al giornalista Paride Leporace, invece, il compito di condurre il dialogo con i due premiati e di stimolarli argutamente sul terreno dei ricordi e dell'aneddotica. L'occasione è stata accolta con soddisfazione dal Sindaco Franz Caruso che ha chiuso la serie degli interventi evidenziando come la cerimonia di premiazione si inserisca a pieno titolo nel progetto, portato avanti dall'Amministrazione comunale, ma anche dalla commissione cultura e dalla consigliera delegata Antonietta Cozza, per far rivivere l'orgoglio dell'intera città, proiettata, dopo la presentazione del dossier di candidatura, verso il traguardo di capitale italiana della Cultura 2026. Franz Caruso si è detto contento e onorato di premiare il docente universitario Giuseppe Trebisacce che ha dedicato una vita alla pedagogia ed anche la prof.ssa Nella Matta Rocca. Di quest'ultima il Sindaco ha ricordato il tempo in cui, ragazzino, frequentava la sezione “Paolo Cappello” del Partito socialista e “lei – ha detto - era un faro della Democrazia Cristiana. Erano gli anni del primo governo di centrosinistra a Cosenza, con Sindaco Mario Stancati e Vice Sindaco Michele Cozza. La ricordo – ha aggiunto ancora Franz Caruso - per il suo impegno politico anche se non ho avuto la fortuna di averla come insegnante”. Quindi ha passato in rassegna, in un breve excursus, le tante azioni avviate in città, nel settore culturale, in questi primi due anni di mandato: la costituzione dell'Orchestra Sinfonica Brutia, - “un mio pallino da quando ero assessore alla Provincia e che avevamo già tentato di realizzare ed ora divenuta una creatura importante, patrimonio di tutta la città. Così come è patrimonio della città- ha aggiunto Franz Caruso - l'importante riconoscimento che abbiamo ottenuto grazie all'impegno e alla volontà del Rettore dell'Università della Calabria, il prof.Nicola Leone che con forza e lungimiranza ha contribuito a realizzare il sogno che era quello di Giacomo Mancini, di Antonio Guarasci, di Riccardo Misasi, ma anche del primo rettore che ha creato l'Unical, Beniamino Andreatta. Dopo 50 anni l'Università sbarca a Cosenza e sbarca nella parte più rappresentativa della storia culturale della nostra città, il centro storico”. E sempre sulla candidatura di Cosenza a capitale della Cultura per il 2026, nella quale crede fermamente e sulla quale ha molto investito, ha parlato di “progetto ambizioso al quale tutti devono partecipare, anche perché non si tratta di un dossier chiuso e consegnato, ma fino al 15 dicembre potrà essere integrato e arricchito dai contributi di tutti. Non vogliamo solo partecipare, ma vogliamo competere per vincere. E' una battaglia difficile perché concorrono altre 15 città con Cosenza. Già superare il prossimo step, quando saranno decretate le 10 finaliste, sarà un grande riconoscimento, perché una sola vince, ma le altre vengono riconosciute a pari merito”. Una ragione in più per Franz Caruso per invocare l'aiuto concreto di tutti “perché dalla nostra candidatura passa il rilancio della identità culturale di una città ricca di storia, di uomini illustri, come illustri sono le figure che stasera abbiamo premiato scrivendo una bella pagina di storia cosentina, . Questo è uno di quei segni che nasce dai sogni per essere tramandato alle generazioni future”. Nelle testimonianze che si sono succedute è stata messa in luce la figura del prof.Giuseppe Trebisacce che per il senatore Veltri “deve essere considerato come un pedagogo nel senso più pieno della parola che ha coniugato il suo magistero con azioni di amplissimo raggio, ricoprendo anche, nella nostra Università, l'incarico di Pro Rettore in anni caldi ed importanti”. Veltri ha ricordato anche l'impegno del prof.Trebisacce alla guida per quasi dieci anni della Fondazione “Guarasci” auspicando che, con l'aiuto delle istituzioni, possa riaprire presto i battenti. Per Mimmo Frammartino, invece, “grazie al prof.Trebisacce i sogni di molti studenti non sono rimasti nel cassetto”. Sulla professoressa Nella Matta, Bianca Rende ha poi ricordato di essere stata “spettatrice e protagonista del secolo scorso”, e “di aver seguito da vicino le vicende del padre partigiano, organizzatore delle Quattro Giornate di Napoli”. Un impegno, quello di Nella Matta, nel quale si sono alimentati il forte senso del vivere democratico e la passione civile. “Ha rappresentato un unicum, per il fatto di essere stata un'antesignana del femminismo a sostegno dei diritti delle donne e una femminista cattolica”. Dagli stimoli offerti dal giornalista Paride Leporace sono venute fuori autentiche perle: come la fortuita combinazione del viaggio sullo stesso aereo del prof.Trebisacce con Edson Arantes Do Nascimento, il grande Pelè, l'incontro romano con Beniamino Andreatta, dopo che Trebisacce gli aveva scritto un'accorata lettera per chiedere di poter tornare in Calabria e dedicarsi allo sviluppo dell'Università o, nel caso di Nella Matta, il rapporto con Antonio Guarasci e gli insegnamenti ricevuti da alcune figure di presidi illuminate che hanno lasciato un segno indelebile nella sua vita e nell'attività di docente. Nel corso della serata sono stati eseguiti alcuni intermezzi musicali a cura del Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” affidati all'estro e alla creatività del bravo fisarmonicista Domenico Ierardi che ha chiuso la manifestazione sulle note di “Bella Ciao”, la canzone che la professoressa Nella Matta Rocca ha riferito di essere tra le sue preferite.

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