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IC Rende Quattromiglia: dalla scuola allo stadio
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Sono stati “110 lupetti” entusiasti, muniti di sciarpe, bandiere e cartelloni e accompagnati dai loro docenti, quelli che hanno partecipato alla festa del Cosenza Calcio per un compleanno che rimarrà sicuramente impresso nei ricordi di questi piccoli tifosi. L’Ic Rende Quattromiglia ha voluto regalare ancora una volta ai propri alunni, così come avvenuto lo scorso anno, un’esperienza che difficilmente dimenticheranno, facendoli sentire parte di uno spettacolo unico che ha avuto il merito di sviluppare nei giovani lupacchiotti spirito di appartenenza e socializzazione. La possibilità di far vivere una notte magica sugli spalti dello stadio “San Vito Gigi Marulla” per il compleanno numero 110 del Cosenza Calcio è stata accolta con entusiasmo dalla Dirigente Maria Cristina Rippa, che su proposta del professor Pino Pincente, ha trasformato il sogno in realtà, integrandolo in un percorso ben delineato dalla scuola che tende ad esaltare i valori genuini dello sport, la socializzazione e la civile convivenza. Un’occasione di crescita per i ragazzi dell’Ic Rende Quattromiglia che hanno avuto la possibilità di rapportarsi con uno spettacolo sportivo che ovviamente racchiude in sé sfaccettature che vanno ben al di là del calcio, trasformando l’evento in una vera e propria lezione di educazione civica fuori dall’aula. Il grande entusiasmo ha anche invertito i ruoli: alunni che diventano professori salendo in cattedra per spiegare ai loro docenti, forse meno preparati, quello che stava succedendo sul rettangolo verde. Prima con la passerella delle vecchie glorie (da Urban a Baclet, da Pascali a De Rosa) che hanno scritto in epoche diverse pagine di storia del Cosenza Calcio. Ammirazione che per Andrea Pirlo, campione del mondo del 2006 con la maglia azzurra e allenatore oggi della Sampdoria. Sempre prima del calcio d’inizio i lupacchiotti hanno assistito allo spettacolo dei fuochi d’artificio, giochi di colori al ritmo dell’inno del Cosenza calcio e tanti altri momenti che alcuni di loro avevano visto solo in televisione. Esemplare è stato il comportamento dei 110 lupetti sugli spalti dello stadio: hanno tifato in modo responsabile, ma allo stesso tempo partecipativo. Una festa “rovinata” solo dal risultato sportivo che però ha trasmesso anche un insegnamento importante: si tifa sempre nel rispetto degli altri accettando anche la sconfitta con grande senso di civiltà. Insomma, alla fine, una bellissima lezione…di vita.

 

 

 

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