Storico presidente dell’Ordine regionale della Lombardia, che ha guidato per 18 anni segnandone lo sviluppo, punto di riferimento attraverso i suoi manuali e il suo sito di informazioni professionali e giuridiche del giornalismo italiano e della sua vita sindacale, aveva 85 anni. Lascia la moglie Diana e le figlie Vittoria e Anna Maria.
Primo praticante riconosciuto d’ufficio in Italia, Abruzzo era entrato nel Consiglio regionale dell’Ordine a giugno 1986, è stato presidente dal 15 maggio 1989 al 7 giugno 2007, ed è stato eletto di nuovo consigliere a maggio 2010. L’Ordine lombardo, per diversi aspetti, risente ancora della sua impronta, soprattutto nell’attenzione a quei colleghi più deboli, privi di diritti, che svolgono l’attività giornalistica in modo autentico ma non riescono a entrare nel mondo dell’Ordine.
Fondamentale è stata anche la sua attenzione alla Formazione: Abruzzo ha potenziato l’Istituto ‘Carlo de Martino’ per la formazione al giornalismo, la nostra scuola di giornalismo che ha preparato in 30 anni 682 giornalisti professionisti (e si è poi trasformato in un Master dell’Università di Milano); è intervenuto nella deontologia, e in particolare sul tema della commistione pubblicità-informazione e ha fatto di Tabloid, un periodico fondamentale per l’analisi di tutti gli aspetti della nostra professione.
Nato a Cosenza il 3 agosto 1939, Ha iniziato l’attività giornalistica, dalla Calabria al Tempo e al Giornale d’Italia si trasferisce nel 1962 a Milano, dove inizia a lavorare al Giorno come cronista giudiziario – fu minacciato da Luciano Liggio, capomafia che aveva organizzato diversi sequestri di persona – caposervizio di cronaca giudiziaria, caposervizio al Politico e poi alle cronache nazionali sotto la guida di Italo Pietra, Gaetano Afeltra, Guglielmo Zucconi.
Nel 1975, viene chiamato da Eugenio Scalfari a la Repubblica, ma – dopo aver firmato – resta al Giorno. Passerà al Sole 24 Ore di Gianni Locatelli nel 1983: ci resterà fino a marzo 2001, dopo aver ricoperto e funzioni di caposervizio Interni, vice redattore capo, segretario di redazione, redattore capo centrale.
Nel 1978 fa parte dei gruppo che, attorno a Walter Tobagi, dà vita alla componente Stampa democratica con l’obiettivo di dare una struttura davvero pluralista alla rappresentanza sindacale dei giornalisti: già componente del Comitato di redazione del Giorno, diventa consigliere e componente della Giunta dell’Associazione lombarda dei Giornalisti, e del Consiglio nazionale della Fnsi.
Ha anche svolto attività di insegnamento: Storia del giornalismo e poi Diritto dell’informazione all’Università degli Studi di Milano Bicocca e all’Università Iulm di Milano. Tra i suoi libri. “Il giornalista, la legge e l’esame di Stato”, “Guida del giornalista” e il “Codice dell’informazione e della comunicazione”.
“Aver dimenticato il ruolo di ‘guardiano’ – ha detto due anni fa in un’intervista al Corriere della Calabria – ha determinato le pesanti difficoltà odierne dei giornali. La stampa è un potere? No, è l’occhio dei cittadini sui palazzi della politica, dell’economia e della finanza; sulla società civile e sui fatti della vita. Il sonno dei giornali ha partorito la crisi di oggi. E i lettori hanno girato le spalle alle edicole”.
I funerali di Franco Abruzzo si svolgeranno lunedì 14 aprile alle ore 10 presso la Chiesa di San Giovanni Battista a Sesto San Giovanni in via Umberto Fogagnolo n. 96
Fonte: Odg Lombardia