La notizia è vecchia. L’ordinanza sul ricorso cautelare presentato dalla FGM è del 20 marzo, più di due mesi fa. Ed era già stata data con dovizia di particolari- così è scritto in una nota diffusa dalla Fondazione Giacomo Mancini a commento di alcuni lanci di agenzia pubblicati nella giornata di oggi. Il fatto nuovo, questo si rilevante - e successivo all’ordinanza - è che Federico Bilotti, portavoce della famiglia dei mecenati Bilotti, abbia dichiarato: “La statua rappresenta un patrimonio artistico, culturale e affettivo di fondamentale valore per la città di Cosenza. Ci piace e condividiamo che Mancini "passeggi" per il corso, in mezzo alla sua gente e che sia ammirato e conosciuto da chiunque vi passi a fianco”. Insomma – conclude la FGM - l’unico presupposto su cui il comune di Cosenza ha poggiato le sue argomentazioni per sostenere lo sfratto della statua è venuto meno.