Donadio e Cacciaguerra: «Una sfida e un’opportunità, per guardare con maggior fiducia al domani»
È stato finanziato al Comune di Morano dalla Regione Calabria il progetto “Cultura nel Tempo”, un ambizioso programma che mira a trasformare la biblioteca in un centro vitale per la crescita culturale, l’inclusione sociale e l’innovazione digitale.
Ammannito dall’assessore Josephine Cacciaguerra, il piano aspira a rigenerare il presidio, considerandolo come centro permanente di formazione. Mediante azioni mirate all’accessibilità e alla riscoperta del patrimonio librario esistente, si punta a stimolare una più costante partecipazione della cittadinanza alle attività che via via saranno promosse.
L’investimento complessivo ammonta a sessantacinquemila euro.
Si procederà innanzitutto ad ammodernare gli spazi: riqualificando gli ambienti con arredi più idonei, ricavando aree dedicate ai piccoli lettori, migliorando l’efficienza energetica e abbattendo le barriere architettoniche. Poi si passerà all’innovazione: implementando sia la digitalizzazione dei volumi sia gli strumenti digitali, per esempio sviluppando una piattaforma online per la consultazione e il prestito. Si vuole, inoltre, dotare la struttura di dispositivi per persone con disabilità.
In definitiva, le linee strategiche del progetto tendono a irrobustire il già solido legame tra la cultura locale e l’identità territoriale; incentivare l’uso delle tecnologie nei servizi e integrare l’hub nella rete calabrese potenziando l’offerta.
Tra i principali obiettivi, da conseguire gradualmente, figurano: l’organizzazione di eventi letterari, laboratori, pratiche intergenerazionali e collaborazioni con scuole e associazioni.
«Crediamo fortemente in questo progetto», è il commento del sindaco Mario Donadio e dell’assessore Cacciaguerra. «“Cultura nel Tempo” rappresenta una sfida e un’opportunità, dal momento che non stiamo parlando solo di un intervento materiale ma di una visione che guarda con maggior fiducia al domani. Allo scopo di rendere la biblioteca un distretto vivo, aperto, raggiungibile per chiunque, capace di esprimersi nel linguaggio dell’innovazione senza dimenticare le nostre radici. Immaginiamo questo luogo come punto di riferimento per i cittadini di tutte le età; una casa del sapere collettivo, nella quale leggere, incontrarsi, apprendere, partecipare. Desideriamo, insomma, che divenga un hub educativo in grado di favorire l’inclusione e il dialogo tra le generazioni. Tutto questo - concludono i due amministratori - perché riteniamo la cultura uno strumento di coesione e crescita. E proviamo a utilizzarlo per costruire una quotidianità più dinamica e consapevole».