Alla fine nulla è perduto, certo resta l’amarezza di aver perso una gara se pur di misura a Matera e sabato non aver colto una ghiotta opportunità vanificata dagli undici metri con Cavallaro con la Paganese e allora ? E allora non facciamo drammi, restano da disputare quelle partite che potrebbero dare al Cosenza il giusto propellente per inserirsi prepotentemente nelle zone più solide della graduatoria, cementificare il podio dei playoff che rientra a tutto diritto nella politica societaria ampiamente divulgata all’inizio del campionato, ovvero : “migliorare quanto fatto l’anno precedente”. Comprendiamo il disappunto della tifoseria che avrebbe sperato in uno sprint in classifica proprio nelle gare di cui sopra, ma onestamente –con tutti i pregi e difetti- di questa squadra tutto quello che di buono verrà profuso, sarà “tutto grasso che cola”. La debacle subìta questa domenica dalla Casertana nel derby con il Benevento fa pensare come le atmosfere che si respirano a Cosenza debbano essere probabilmente più indulgenti nei confronti di Roselli e il combo dei giovanotti da lui allenati, senza però –sia chiaro- non allentare nei confronti dei diretti interessati la giusta tensione che serve per mantenere alta la concentrazione e gli intenti. A patto che altri inopportuni passi falsi non dovranno più fare parte in quello che sarà il tracciato dello score finale, per non vanificare l’incredibile. Resta una brutta smorfia l’assenza del pubblico allo stadio, in tanti hanno provato e provano a darsi una spiegazione: colpa delle radio, delle piattaforme digitali ? No, o forse si , l’influenza e l’evoluzione dei media ha le sue “colpe”, ma l’affezione è il virus da combattere. Coraggio, a tutto c’è un rimedio e una cura. A proposito, il Foggia è uscito dallo “scoglio” di Messina con le “corna” piegate.
Screenshoot sportube.tv
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