“Se lo senti salutamelo”, chi, il “Capitano” ? Come no, con piacere, magari organizziamo una nuova puntata con “Radio Pirata”. In realtà non fatto in tempo a fare proprio nulla caro “Jack”, però è stato bello rivederti , nonostante il reciproco imbarazzo misto a piacevole sorpresa e alla faccia di ogni inverosimile incomprensione. In realtà si agitava in me il desiderio di ritrovarti e così è stato, se pur in maniera effimera, con la probabilità di un rialaccio e di questo ne ero certo, probabilmente forse anche anche tu. Adesso cos’altro potrei aggiungere, dopo la ferale notizia della tua dipartita, oltre allo sgomento e alla rabbia che mi ha costernato con l’incapacità di esprimermi ? Nulla, proprio nulla caro Giorgio e lo so bene, lo so benissimo che non te la sei presa perché non c’ero in chiesa o tantomeno offeso, perché neanche una frase da parte mia, ha genuflesso l’animo tanto nobile degli amici, dei tuoi conoscenti, dei colleghi e dei lettori di una delle piattaforme social, dove in tanti ti hanno pianto e omaggiato e di questo sai, ti ringrazio, perché – maledizione - anzitempo, avrai compreso che nella tua dimensione conta ben altro, dove tutto ora ti è chiaro, dove adesso puoi leggere chiaramente l’essenza del mio animo scosso - non dalle considerazioni altrui - che “valgono quanto il due di coppa quando la Briscola è a denari” , ma dalla consapevolezza di ben altro. E poi che vuoi ? Le lacrime sono mie e le ho conservate per stamattina quando, dopo aver girato tra i cari estinti, ti ho beccato dopo la fontanella a sinistra a pochi passi dal cancello e dove avrai scorto da lassù, che tra me e il cielo è stato un tutt’uno, scendeva giù acqua e sale a dire basta, altro che “Tempesta di S.Lucia”, mi sono fatto una pezza dentro e fuori ma con tanta gioia in più, ci credi ? Qui però ora smetto, non vado oltre , non serve , ora puoi leggermi, ma quando sarà, fammi trovare apparecchiato come la foto in copertina, quando passavamo le nostre giornate negli studi di Rlb nel tentativo di rimettere a posto la “baracca”, intorno ricordi, c’erano solo rovine, ma in compenso il pranzo era di ottima qualità. Ti devo due mozzarelle, intanto riguardati, “Jack” !
LA RADIO DI GIORGIO NACCARATO
Appassionato di calcio e di musica, l’incontro con la radio avviene in maniera casuale, il suo esordio è datato Settembre 1984, dove dai microfoni di Radio Calabria Number One, trasmette “Only when you leave” degli Spandau Ballett. Probabilmente la sua inclinazione lo porterebbe a fare il giornalista sportivo, ma si lascia conquistare dal vasto repertorio dell’emittente e opta quindi a fare il conduttore generico. Sono gli anni della “British Invasion”, dove il mercato discografico incomincia a saturarsi delle melodie d’oltre Manica. L’esperienza radiofonica lo conquista da subito e desideroso di migliorarsi, dopo due anni trascorsi a fianco con l’editore Pino Artese, passa alla corte di Silvana Manna a Radio Incontro. L’esperienza in Via Po per quanto esaltante ha vita breve perché Giorgio Gardini è costretto a partire per il servizio di leva . A Torino dove svolge il servizio militare, ascolterà per molte ore al giorno Radio 105, non ancora diventata network. Le voci che passano in quel periodo sono quelle di Leopardo, Federico l’Olandese Volante, Gianni Mauel e di molti altri ancora, è sarà proprio da quel suo costante stazionare a subire una piacevole influenza sul modo di fare radio. Ritornato in Calabria, sul finire 1987 incomincerà collaborare con Radio TeleStars di Mongrassano dove verrà retribuito per la prima volta da quando ha inizio la sua avventura nel mondo delle radiofonia ( Radio Incontro gli riconosceva pare solo un rimborso spese ), ma anche in questo caso la permanenza si riduce a meno di un anno in quanto la struttura viene sacrificata al posto della televisione, perché non produttiva e quindi in perdita. Gardini resta comunque nel quadro permanente di Radio TeleStars in veste di operatore televisivo. Qualche tempo più tardi grazie all’amico Walter Leone, incontrerà Florenzo Russo l’editore di Radio Fantasy. Nell’emittente di Contessa, come del resto accaduto in tutte le altre stazioni, andrà in onda al mattino, con un contenitore di circa tre ore. Radio Fantasy è una struttura piuttosto imponente, dove Russo ha investito tanto e soprattutto puntato molto sulle risorse umane con l’obbiettivo di realizzare un organico di qualità. La militanza anche in questo caso non arriva a superare i dodici mesi in quanto arriva la chiamata di Radio Cosenza Centrale. A Piazza Europa resterà per molti anni, in maniera continuativa fino al 2004, pur concedendosi un breve ritorno a Radio Fantasy. In questo ventennio, tante sono state le amicizie maturate all’interno delle radio, ancora oggi vengono alimentate da incontri che si trasformano in una grande festa. Possiamo quindi affermare con certezza che la radio di per sé è riuscita ad incarnare il concetto di amicizia ma anche di grande libertà, forse a volte è stata utilizzata per scopi meno nobili, è stata usata come esca per attrarre le ragazze e darsi un certo tono, ma solitamente le sensazioni che ha procurato vanno al di là della materialità vera e propria. Sicuramente il pubblico ha procurato le soddisfazioni che ogni intrattenitore spera di raccogliere, per una bella canzone trasmessa o per una battuta gradita. Fare la radio ha significato incidere in anteprima i successi del momento e ascoltarli in macchina insieme agli amici, condividendo il sano gusto dell’ascolto ad altissima fedeltà. Sul futuro della radiofonia locale è difficile fare delle previsioni , conosciamo la storia che ci ha portato ai giorni nostri, ed ora dopo l’avvento dei network, dove ognuno ha cercato di attingere ed avere dei punti di riferimento, sarebbe proprio il caso di ritornare ad occuparci del nostro territorio aprendo la radio il più possibile ad eventi culturali o manifestazioni . sarebbe un’opportunità in più per ascoltare ancora una volta questo straordinario strumento che da sempre ci fa volare con la fantasia, con l’immaginazione.
Tratto da “ Radio, Radioline, Radiolibere “ di Cosenza e provincia di Osvaldo Morisco ed. Kimerik 2011