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La proposta di Conpait
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"Possibile che per diventare pasticcere o, peggio, essere ritenuto un bravo professionista della pasticceria si deve necessariamente avere una medaglia al petto? Possibile che, negli ultimi anni, assistiamo ad un proliferare di associazioni e concorsi in tutta Italia che premiano questo o quel dolce, questo o quel pasticcere senza avere esperienza sul “campo” ed anni di lavoro alle spalle", afferma Angelo Musolino, presidente Conpait, pasticceri d'Italia.

La proposta di Conpait è semplice allora: "occorre regolamentare ogni genere di concorso aperto alla nostra professione. Come? Decidiamo tutti insieme il modo migliore.
Non solo: serve più che mai coinvolgere le associazioni di categoria. Con loro, tutti insieme, confrontarci e decidere una linea comune. Ciò detto, senza fraintendimenti di sorta, dovrebbe essere attuato in tempi brevi. Il rischio concreto è che i giovani possano essere penalizzati, rispetto proprio ad alcune scelte che apparentemente servono al proprio ego personale ma non professionale. A lungo termine, queste peculiarità, dettate dal lavoro quotidiano nei laboratori, fanno sì che il pasticcere cresca nel tempo e solidifichi esperienza", dichiara Musolino.


D’altronde, per l'associazione dei pasticceri d'Italia, "basterebbe soffermarsi, per un attimo, sulle pagine social e sui diversi siti web per capire che, nel nostro Paese, spopola la mania dei concorsi e più che altro dei riconoscimenti".

 Chiariamo bene un passaggio: "i concorsi sono utilissimi se ben fatti. I concorsi servono, eccome, per tastare le capacità dei singoli ed a volte dei team in gara. Tant’è vero che, nelle tantissime giurie a cui partecipiamo, il nostro giudizio è sempre scevro da retro-pensieri. I concorsi sono anche belli e capaci di arricchire ulteriormente i partecipanti. Ecco perché, ancora di più, siamo convinti che vadano disciplinati e regolamentati a dovere. Sediamoci a tavolino, tutti insieme: concordiamo le modalità necessarie e ripartiamo con concorsi unici ed univoci in tutta Italia. Valorizziamo maggiormente le scuole di formazione, che sono presenti in Italia ed offrono importanti azioni in tal senso. Solo in questo modo, cresceremo maggiormente tutti".

 


 

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